Intervista “stereofonica” ai gemelli di Dio Giuseppe e Ciro Tufo: venne pubblicata per la prima volta nel 2017 sul giornale parrocchiale "Frammenti di Luce"

 


Dal giornale parrocchiale “Frammenti di Luce”: intervista a cura del direttore Gennaro GB Ricciardiello  
                                                                                
                                  Chi è nato per primo?
Don Giuseppe: “Io sono nato prima”; don Ciro: io sono il secondo nato, ma per i gemelli sono il primogenito, cioè il primo fecondato.                                                                                                                                                                                 Si ma chi è o chi si sente il “maggiore?”
 Don Giuseppe: “Io”; don Ciro:“lui”.                                                 

                           Chi era il più bravo a scuola?
  Don Giuseppe: “Io”; don Ciro: “io”.                                                    

                                    In condotta?
  Don Giuseppe: “io”; don Ciro: “lui”                                                 

                              Chi rimorchiava di più? 
Don Giuseppe: “lui”; don Ciro: “io” 

Una frase dei vostri genitori quando hanno saputo che avevi
                                    deciso di entrare in seminario.

  Don Giuseppe:  “non parlavano più”; don Ciro: “ormai Giuseppe era già prete, dunque non ci fu alcun clamore”.

Una frase dei vostri genitori quando hanno saputo che tuo
                 fratello sarebbe entrato in seminario.

Don Giuseppe: “pure lui……!!!”; don Ciro: “è meglio non rispondere…. La prima volta ebbero… poi accettarono con estrema dolcezza”.                                                                                                                                                                                                                   Una volta che lo hai fatto veramente arrabbiare.

Don Giuseppe: “portai la “vespa” sua sul campo e mi rapinarono tutto…anche la vespa”; don Ciro: “quando mi presentai a sua insaputa in seminario per parlare col rettore per entrare poi a settembre e lui si trovò imbarazzo alle domande della mia famiglia”.

Se tuo fratello fosse chiamato in una parrocchia a 500 Km, come la prenderesti?

Don Giuseppe: “bene, è giusto essere Chiesa, non parrocchia; don Ciro:  “quando abbiamo scelto di seguire Gesù non abbiamo stabilito alcuna meta. Siamo consapevoli che dove Lui vorrà noi saremo”.                                                                      

Cos’è che tuo fratello proprio non sa fare?

Don Giuseppe: “Ciro? Si, lui non sa proprio perdere…Troppo fortunato”; don Ciro: “giocare al calcio, è proprio negato!!”

Prima di diventare sacerdoti vi siete mai spacciati per l’altro?

Don Giuseppe: “si, un giorno di venerdì chiesi a Ciro di sostituirmi  in seminario per  avevo il ritiro “Gesù il Cristo” e non ebbi il permesso dal Rettore…da lì il nostro piano e nessuno se ne accorse”; don Ciro: sì, lo sostituii in seminario per un giorno, ricordo che in camera venne il suo animatore, mi fece pure delle domande ma non si accorse di nulla”.              
                                               Dopo?
Don Giuseppe: si, ho chiesto a Ciro di sostituirmi due o tre volte a dei matrimoni in parrocchia…gli sposi non volevano capire che sarei stato impossibilitato e dunque a mali estremi estremi rimedi”; don Ciro: “spesso, per il servizio militare, andava solo lui con due carte d’identità; una volta provammo con l’esame di anatomia alla facoltà di farmacia ma ci fecero fare l’esame insieme”.

Fra tanti anni, se gli toccherà, pensi che tuo fratello sarà disposto a cambiarti il pannolone?

Don Giuseppe: “non avrei alcun dubbio”; don Ciro: “certo che sì. Anche se abbiamo fratelli che amiamo, fra noi c’è qualcosa di particolare…non abbiamo scelto neanche di essere soli  nel parto… UNITI SEMPRE”.

                               E a celebrare il tuo funerale?

Don Giuseppe: “sicuramente… Ciro è molto forte, specialmente in tali circostanze; don Ciro: “sicuramente, per noi il funerale è atto di Fede… Saremo nell’eternità proprio come disse Chiara Corbella: “Siamo nati e non moriremo mai più”.

Tu ci terresti a celebrare il suo?
Don Giuseppe: “no”; don Ciro: “no”.

Perché?
Don Giuseppe: “perché, anche se con Fede, non vorrei stare  solo qui”; don Ciro: “perché per una volta vorrei io essere il primo”.

                      Quale qualità vorresti avere di tuo fratello?
Don Giuseppe: “la sua tenacia e forza davanti alle malattie e sofferenze, poiché sa essere molto pragmatico; don Ciro: “ Giuseppe è sapiente e ordinato, spesso provo                            ad imparare da lui”.

                Quale qualità pensi che tuo fratello di invìdi?
Don Giuseppe: “Ciro non si fa problemi in qualsiasi scelta, dice sempre “Tanto Lui ti vuole bene sa che ciò che scelgo è per il bene.” Es.: I lavori che ha fatto a  Calvizzano        e che sta mettendo ancora in mezzo…Non teme i debiti, sa che la comunità non
lo deluderà”; don Ciro: “Giuseppe è molto prudente, a volte troppo, ma le sue capacità vanno molto oltre. Organizza tutto nei particolari, io no”.

Quanto ti da fastidio quando ti scambiano per lui?
Don Giuseppe: “quando mi dicono un suo difetto. Per esempio: “don Ciro, siete dimagrito, vi siete allungato”; don Ciro: “no, anzi ci scherzo sopra, facendo credere di essserlo….. e non lo svelo”.

                Quale parrocchia è più bella, la tua o la sua?
Don Giuseppe: “parrocchia come Chiesa o come comunità? Comunque la mia”; don Ciro: “senza dubbio la mia, anche perché ricordo a Giuseppe che lui è prete figlio di questa comunità”.

Ringraziarvi per la disponibilità per aver concesso una scherzosa intervista a tre mi sembra come essere grato ai miei genitori per avermi comprato il primo gelato… I villaricchesi e i calvizzanesi hanno ben altri motivi per essere grati perché la vostra disponibilità va ben oltre, quindi Grazie,  non per queste poche righe ma per voi stessi. Grazie.

Gennaro Gb Ricciardiello.

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