La località del "Torricello" a Mugnano
conserva ancora oggi estesi impianti agricoli dedicati alla coltivazione dei
ciliegi; questi impianti conferiscono al territorio le sembianze di uno
stupendo e caratteristico scenario naturale. C'è da dire che colture di questo
tipo erano un tempo diffuse nella nostra zona: come a Chiaiano, a Marianella e
a Marano, ma la cementificazione spropositata di questi ultimi decenni e i
cambiamenti praticati alle tipologie di colture, hanno comportato un loro
notevole ridimensionamento. Possiamo quindi affermare che il sito del "Torricello"
è uno scrigno di bellezza, forse unico nel suo genere, in quanto si è riuscito
miracolosamente a conservare praticamente indenne fino ai giorni nostri,
assieme alla bella e caratteristica masseria di origine
seicentesca, chiamata Masseria "del Torricello", che
è ubicata al suo interno. La masseria e il suo tenimento agricolo oggi
appartengono alla Curia di Napoli ma, un tempo non lontano, furono un feudo
della nobilissima famiglia napoletana dei Caracciolo.
Il termine "Torricello"
(o "Torricelli") deriva quasi sicuramente dalla presenza di un
“ciaurro” a forma di torre cilindrica, che risulta essere
inglobato nella masseria: in pratica di tratta di un mausoleo cinerario romano
risalente al I secolo d.C., che fu edificato in questo sito, all'epoca isolato,
posto a margine dell'antica strada di comunicazione di origine Osca, che oggi
si chiama via Antica di Chiaiano.
Con i trascorrere dei secoli, attorno a questo monumento si
stanziò una comunità di contadini, realizzando presto un caseggiato e, poi, una
masseria fortificata, un po' come avvenuto per altre strutture del genere,
nella vasta area a nord di Napoli. Tale comunità ben presto crebbe,
aumentando di numero, soprattutto durante i periodi di pace, sotto le varie
dominazioni straniere. A testimonianza di questa crescita, poco distante dalla
masseria, sono ancora presenti le vestigia di una piccola chiesetta in stile
gotico, intitolata: Santa Maria di Campo d'Isola. Nel Seicento la
masseria era attiva e autonoma e, come anzidetto, fu presto acquisita dalla
nobile famiglia Caracciolo. Probabilmente, a seguito di vari
passaggi di proprietà, succedutisi nei secoli, essa fu donata alla Chiesa di
Napoli e affidata a massari e coloni del posto. Tale stato si è conservato fino
ai nostri giorni.
Attestata sin dal 1628, quale proprietà dei duchi di Melito, i nobili De Juliis-Caracciolo, la masseria del Torricelli contiene inglobata nelle sue strutture murarie il mausoleo romano risalente al I secolo d.C. La masseria è ubicata ai confini tra Mugnano e Chiaiano e si erge ai margini dell'antica strada consolare romana, di origini osche, oggi denominata col toponimo di "via Antica Chiaiano". L'arteria è stata nei tempi antichi una delle poche strade di collegamento esistenti nel territorio a nord di Napoli, capace di assicurare le comunicazioni tra la Neapolis greco-romana è le Ville o Vicus esistenti nell'ampio circondario settentrionale. Anche in questo caso non si conosce il nome della famiglia o delle persone di cui si sono conservati i resti, ma è lecito supporre che il mausoleo fu realizzato per accogliere le ceneri di qualche valoroso combattente o di un notabile della gens romana morto in quel luogo.
La struttura è in opus reticolatum a forma di torre cilindrica, un tempo era sormontata da una volta a catino, poi purtroppo crollata nel corso dei secoli. A partire dal XVI secolo alla torre romana vennero ad aggiungersi diversi corpi di fabbrica, fino a formare una masseria fortificata, chiamata appunto Masseria Torricelli (o Torricello), chiaramente in riferimento al preesistente mausoleo romano. La struttura e gli ambienti interni al mausoleo sono stati modificati e utilizzati per molto tempo dagli abitanti per la panificazione e la cottura del pane, con la realizzazione di un grande forno a legna.
Fonte Piscinola Blog. Foto: Calvizzanoweb
Altri particolari a cura
di Davide Fabris, archeologo e giornalista storico
Mausoleo Torricelli: è il nome attuale del manufatto di epoca romano imperiale primo secolo dopo Cristo databile. Si trova inglobato nell'omonima masseria risalente alla fine del XVI secolo e ampliata nei secoli successivi. Il mausoleo si trova in via antica di Chiaiano al confine con la circoscrizione di Chiaiano. Ripercorre un antico tratturo di epoca preistorica che collegava l’area napoletana con il territorio flegreo e campano.
Agli inizi degli anni ’30,
nel corso di una ricognizione archeologica venne segnalato alla Soprintendenza
dal grande archeologo Amedeo Maiuri e dal proprio collaboratore, ispettore
onorario Giacomo Chianese. Nel corso dei successivi decenni cadde nel
dimenticatoio e sino al 1992, quando venne riscoperto da un giovane studioso
oggi archeologo e giornalista Davide Fabris, di recente insignito quale
eccellenza del comune di Mugnano di Napoli, coadiuvato dal padre Alfio
(1935-2020) docente per diversi anni alla scuola Filippo Illuminato di Mugnano.
La masseria è indicata per la
prima volta in un documento di fine seicento nella masseria detta "
campodidola allo torrionciello" o " campolisola di sotto".
La masseria è del tipo " a corte
chiusa" e originariamente era a corte aperta
Da notare uno splendido portale settecentesco
all’ ingresso.
I Fabris hanno realizzato, dopo un lavoro durato più di un anno, il rilievo architettonico del mausoleo e della masseria, donato poi alla soprintendenza
Davide Fabris renderà
disponibile gratuitamente copia della sua monografia, tramite social a tutti i
richiedenti, cittadini docenti studenti e autorità civili.