Donna Giuseppa Zufia di Quintano fu Baronessa di Calvizzano dal 29 gennaio 1670 al primo ottobre 1674
Dagli appunti di Cristofaro Agliata.
L’ex assessore, deceduto il 25 marzo 2014, amava l’arte e la ricerca storiografica: aveva raccolto una pila di documenti e di
appunti ed era intenzionato a scrivere un libro sulla storia amministrativa di
Calvizzano, nel quale dovevano essere riproposti anche aneddoti curiosi del
passato e annoverate tradizioni locali ormai perse
Nobile di Spagna, figlia di Don Bernardo Diego Marchese di Matonte e Presidente del Real Sacro Consiglio.
La vedova del barone Don Francesco Carnero (recentemente abbiamo pubblicato in esclusiva la copia della “compra” del feudo di Calvizzano da parte del Barone Carnero, risalente al 1669, Ndr), avendo ricevuto la tutela, poiché tutti i figli erano minori, chiese di essere nominata “Balia e Curatrice” del primogenito Antonio, per poter amministrare il Feudo di Calvizzano con tutte le sue spettanze. Con Regio Decreto, il Vicerè Don Pietro D’Aragona, il 29 gennaio 1670, concesse alla baronessa il R.Assenso del baliato, della Cura del Governo del Feudo, in favore del figlio Antonio, designato erede del feudo, con il potere di amministrare i beni e di riscuotere i diritti, i proventi ed i frutti, i quali dovevano essere registrati in un quaderno contabile ed ordinò a tutti di riconoscere il baliato e di prestare aiuti e favori in caso di necessità.
La Baronessa, per tale concessione, dovette pagare
alla R.Corte la tassa dell’Adoa (l’Adoa era un tributo di 12 once e mezza di
oro su ogni 20 once di rendita feudale) dall’1 ottobre 1669 all’1 ottobre 1674,
pertanto si presuppone che il baliato sia durato fino a tale epoca.
Durante il baliato della Baronessa, dal 1671 al 1672
fu nominatp governatore di Calvizzano l’alfiere spagnolo Don Giacomo Buyl.