Mugnano, l’interrogazione consiliare di Fratelli d’Italia sul Centro Antiviolenza Kintsugi: “vanno rimossi i vessilli inneggianti al comunismo”
Una stanza del Centro Antiviolenza Kintsugi |
“Il manifesto che inneggia al comunismo che
campeggia nei locali del Centro Antiviolenza Kintsugi” deve essere tolto; il
concessionario deve esporre una o più targhe, sulle quali, oltre al logo del
Comune, va scritto che è un bene confiscato alla mafia”: questa è l’essenza
dell’interrogazione consiliare presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia,
capeggiato da Gennaro Ruggiero, consigliere di opposizione. Inoltre, i
meloniani hanno chiesto di sapere se il concessionario ha realmente avviato le
attività progettuali entro e non oltre i tre mesi dalla consegna del bene; se
ha trasmesso al servizio competente una relazione annuale sulle attività svolte
con i risultati conseguiti e gli obiettivi raggiunti; se è stato comunicato al
servizio competente l’elenco dei nominativi del personale impiegato a qualsiasi
titolo per l’espletamento delle attività progettuali.
La risposta è arrivata attraverso una
relazione redatta dalla cooperativa Dedalus alla quale è stato affidato il bene
confiscato alla criminalità organizzato, che non ha soddisfatto il consigliere
di minoranza Ruggiero.
Dalla relazione
“Entrando nel merito dei contenuti dell’interrogazione
comunale inerenti alle “numerose effige esposte all’interno di quel locale che
richiamano una militanza comunista, antistorica, reazionaria e selettiva…” – è scritto nella relazione – ci si è
interrogati molto su cosa avesse potuto suscitare tale reazione da parte di
qualche consigliere e sicuramente si fa riferimento ad una locandina
incorniciata dove compare una stella rossa con sopra la frase “Ciao Piero”.
Eduardo Sorvillo, detto Piero, uno dei soci storici della Dedalus, venuto a mancare in seguito a una grave malattia. Fonte foto: internet |
Si tratta di un manifesto in memoria di una persona a noi molto cara, venuta a mancare il 18 novembre 2022 in seguito a una grave e lunga malattia. Eduardo Sorvillo, meglio noto come Piero, è stato uno dei soci storici della Dedalus, promotore dell’Area Orientamento al lavoro della cooperativa, che ha messo la sua esperienza al servizio delle persone fragili, in particolare donne vittime di violenza di genere.
Le ha sostenute, specie sul territorio di
Mugnano di Napoli, favorendone l’inclusione socio-lavorativa e contrastando il
ricatto economico di cui spesso sono vittime.
Piero ha seguito come orientatore le
donne accolte sul territorio di Mugnano, in primis, presso la Casa per donne
Karabà, fin dal 2008, seguendo, come si evince dalla tabella che segue i
percorsi di inclusione lavorativa di oltre 150 donne. Di seguito si riportano
alcuni dati relativi alle donne che abbiamo messo in protezione dal 2008 ad
oggi.
Per essere precisi, Piero, insieme alle operatrici, le psicologhe e le avvocate della Casa rifugio, non solo ha seguito il loro percorso di orientamento e bilancio delle competenze ma ha garantito per molte di queste l’attivazione di tirocini lavorativi, sostenuti da borse lavoro, individuando puntualmente, di volta in volta, risorse economiche che l’Amministrazione comunale da sola non sarebbe riuscita ad intercettare. I tirocini lavorativi svolti dalle donne vittime di violenza e seguiti dalla Dedalus e dunque anche dal socio Piero hanno avuto una ricaduta occupazionale del 33%. Piero ha opposto, fino alla fine dei suoi giorni, un netto no alla cultura patriarcale, che permea le società, giungendo al femminicidio, come il recente eccidio dimostra, provando a offrire concrete azioni di riscatto.
Prima di morire, infatti, ha deciso di
finanziare, con risorse proprie, un progetto che vedeva coinvolte le donne
vittime di violenza.
Noi, soci e socie di Dedalus, pertanto
non abbiamo mai immaginato che apporre alle pareti delle nostre strutture,
compreso la sede di via Crispi 10 a Mugnano, quel manifesto, stampato in
occasione del suo funerale e che celebra la figura di Piero, potesse destare
una tale contraddizione e strumentalizzazione.
Piero, come qualsiasi altro uomo, aveva
le proprie idee. Essendo un professionista, però, ha sempre distinto il piano
lavorativo da quello personale, continuando a orientare a questo mercato del
lavoro, la destinazione dei servizi.
Lo ha fatto in modo laico, nel rispetto
di un principio, quello del rispetto della persona e della sua autonomia e in
generale nel supremo interesse.
Assume quindi un carattere strumentale
sostenere che il manifesto, stampato in occasione di un funerale e affisso su
una parete, simile a quelli che si usano in occasione di altri lutti, contenga
effige di parte e connoti politicamente un luogo.
In quanto gestori del bene sottratto alla
criminalità organizzata sito in via Crispi 10, denominato Centro Antiviolenza
Kintisugi, avvertiamo il dovere morale di tranquillizzare il sindaco, il
Consiglio, la giunta del Comune di Mugnano e la cittadinanza tutta”.
Come si evince dai dati incontrovertibili, il Centro Antiviolenza, non è un “Centro Sociale o un covo di estremisti”, ma sicuramente è un luogo dalla naturale valenza politica e culturale in cui si offre aiuto a donne vittime di violenza e discriminazione, sostenendo la loro autonomia.
Restiamo a disposizione, anzi avremmo
piacere di essere ufficialmente convocate per poter riportare al Consiglio
comunale tutti gli importanti risultati raggiunti in questi anni sul territorio
di Mugnano, grazie anche alla figura di Piero, amico, collega, antisessista che
ha fatto della sua vita un esempio per molti operatotori e operatrici sociali”
Cordiali Saluti
La Responsabile dell’Area Accoglienza
Donne, Dott.ssa Gaetana Castellaccio
La Presidente della Dedalus Cooperativa
Sociale, Dott.ssa Elena De Filippo