“La perla preziosa”, giovedì 21 marzo c’è stata la presentazione dello straordinario volume della scrittrice maranese Olimpia Piccolo: i proventi della vendita del libro saranno devoluti alle associazioni di clown terapia
“Il
regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose;
trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra”. Vangelo
(Mt 13,44-46)
“LA PERLA PREZIOSA”,
volume della scrittrice e docente maranese Olimpia Piccolo, presentato giovedì
21 marzo presso la Sala Cavallo di Marano di Napoli, è un’incredibile storia,
una fiaba contemporanea per bambini, in cui elementi fantastici e magici
incontrano un nudo realismo, a tratti drammaticamente innestato nella compagine
sociale di cui si nutre, e la componente antropologica, che fortemente
caratterizza il tessuto narrativo, sfuma nella dimensione onirica,
contaminandosi anche di sacralità e riferimenti biblici nella misura di una attualizzazione
del messaggio della nota parabola evangelica.
Una festa di compleanno e
una caccia al tesoro si trasformano per Pit, un ragazzino di dieci anni, in
un’avventura inaspettata che lo costringe a confrontarsi con le sue paure e gli
rivela una realtà a tratti dolorosa di cui, nella sua innocenza infantile e
sognatrice, era fino ad allora all’oscuro. È la storia di un bambino che
viaggia tra il mondo immateriale ed astratto del sogno e dell’ideale, piombando
di colpo in una dimensione terrena che non conosce, finendo per raggiungere
consapevolezza della difficoltà del vivere e della bellezza del tentare ogni
giorno di proteggere ed incoraggiare l’amore.
Il vero fil rouge che sottende l’intera
narrazione è la potenza generatrice e ri-creatrice dell’amore, quell’ amor che move il sole e l’altre stelle, che
si esplica nella “postura della cura”, intesa come amor proprio, dedizione nei
confronti dell’altro, aver riguardo della natura, nel disegno di una più
completa armonia del mondo, del creato tutto.
Dopo il sollevamento del
“velo di Maya”, lo scontro con il “vero mondo”, fatto di abbandoni, dipendenze,
problemi familiari, sfruttamento, negazione dei diritti umani e nella sfera
lavorativa, disorienta il piccolo Pit.
La scoperta più
sconvolgente è la semplicità con cui è possibile conseguire la felicità:
trovata la perla di cui era in cerca dal principio della storia, l’oggetto
prezioso viene venduto per comprare un campo dove insediare una città della
pace e dell’amore.
La chiave della felicità
è tutta qui: il ricongiungimento con il nucleo familiare, il calore dell’amore,
la speranza e fiducia e in un progressivo mutamento antropologico e sociale, la
possibilità di realizzare un’armonia complessiva, lo stupore della meraviglia
di quanto ci circonda. “Sì, era questa la
felicità: Sapersi ancora stupire di fronte alla meraviglia e alla vita del
creato”.
I proventi delle vendite
del volume, la cui prefazione reca la firma della docente, giornalista e
attivista culturale Angela Mallardo e la cui copertina è opera
dell’artista Antonio Orlando, saranno devoluti alle associazioni di
clown terapia.
Alla presentazione
coprotagonisti i bambini, tanti piccoli Pit divenuti interpreti di diversi
passi della fiaba, per concludere l’evento sulle note di “Casa mia”, celebre
brano sanremese di Ghali, invito alla cessazione del fuoco, alla fine dei
conflitti, di cui le vittime più ingenti sono i civili, bambini soprattutto.
E i nostri bambini, che
hanno ancora voce, libertà e diritto all’istruzione, alle cure e alla vita,
hanno manifestato, con la loro sola presenza, l’energia, la forza e la purezza
rigeneratrice dell’amore innocente, dei disinteressati desideri, con una luce
che non può lasciare indifferenti.
Martina Maja
La storia parte da una festa di compleanno di una bambina: l'autrice Olimpia Piccolo nei due brevi video