Esordio con uno spazio in prima pagina sul noto quotidiano “Il Mattino” dell’ex sindaco di Melito Bernardino Tuccillo

 


La memoria collettiva nel “Paradiso” ritrovato

Quella del “Pallone d'oro” e Campione del Mondo Fabio Cannavaro, che, dopo 20 anni, riapre lo storico, glorioso " Centro Sportivo Paradiso" mi pare tra le notizie più confortanti della settimana. Una bella favola realizzata, mi si passi l'ossimoro. E' in corso da tempo un meticoloso, capillare intervento per sradicare erbacce , ferraglia, rimettere in piedi una struttura semidistrutta ed abbandonata all' incuria e al degrado, restituendola finalmente alla città. Il tutto con una particolare attenzione ai ragazzi di Soccavo (dove insiste il Centro) e dei quartieri dove povertà e sofferenza sociale mordono maggiormente. Ho avvertito traccia di una profonda sensibilità umana nella proposta di Fabio di dedicare le cosiddette "panchine azzurre" ai campioni della storia calcistica partenopea, a partite da Antonio Iuliano, grande calciatore, bandiera del Napoli e, non va dimenticato, campione d' Europa nel ‘68 con la Nazionale di Ferruccio Valcareggi, insieme a compagni di squadra del calibro di Riva, Rivera, Mazzola . “Totonno"(così lo chiamavano i tifosi,) è stato anche un eccelso dirigente sportivo, che ha avuto il merito straordinario di portare a Napoli, tra gli altri, Rudy Krol, protagonista assoluto dell' Aiax e dell' Olanda degli anni 70 (con Cruyff, Rep, Neeskens ecc.) due compagini che hanno, negli anni ‘70, rivoluzionato il calcio contemporaneo! Ancor di più è a Iuliano che dobbiamo l'approdo a Napoli dell' immenso Diego Armando Maradona. Giustamente l'ex capitano della Nazionale ricorda come questa bandiera azzurra degli anni ‘60 e ‘70 abbia "amato il Napoli alla follia". Quindi riavremo il " Centro Sportivo Paradiso” con tre campi di Calcio ad otto, due di calcetto, un centro di formazione, curato anche da Ciro Ferrara. A me pare che con tale importante investimento Cannavaro si sia posto i seguenti obiettivi: dare un piccolo- grande contributo nella direzione della rinascita della sua città, restituire agli sportivi partenopei il calore e l'affetto con cui hanno accompagnato gli esordi della sua incredibile carriera, infine riconnettere il presente del club di Piazza dei Martiri al suo luminoso passato. Un'opera di ricostituzione di una memoria collettiva assolutamente preziosa e meritoria. Bene hanno fatto le autorità cittadine, a partire dal sindaco Gaetano Manfredi, a voler visitare la struttura. In verità mi sarei aspettato medesima attenzione da parte del Presidente Aurelio De Laurentiis, abile imprenditore, scaltro uomo d' affari, che sovente appare freddo. Il Calcio a Napoli è da sempre pathos, pura, ineludibile emotività. Tra squadra e tifosi vi è una relazione simbiotica, quasi mistica, ancestrale, carnale. È per l'insieme di queste ragioni che credo che la agognata riapertura del "Centro Paradiso" sia stata un’impresa degna di grande plauso e considerazione e densa di valore simbolico, storico, sociale, identitario.

Bernardino Tuccillo: Fonte “Il Mattino”

 

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