L’articolo pubblicato all’epoca (consiliatura Liccardo: 13 giugno 2013-26 maggio 2016) dal noto sito Internapoli
In un clima da 8 settembre è stato approvato il Piano di Riqualificazione Urbana del Giardino dei Ciliegi. Ieri sera il leitmotiv proveniente dai banchi del consiglio comunale è stato: “Non si capisce più chi è la maggioranza e chi l’opposizione”, infatti, il provvedimento è passato con un favore trasversale a cui è stata corrisposta un’opposizione politica analoga. Il dato politico inedito ha riguardato la concordia di voto tra il sindaco Angelo Liccardo e l’esponente della minoranza Mauro Bertini. Prima della votazione la fascia tricolore ha lasciato libertà di scelta ai consiglieri di maggioranza; alcuni di questi hanno annunciato il ricorso ai carabinieri, alla Corte dei Conti, financo al magistrato Raffaele Cantone.
“Accetto le vostre
perplessità e vi invito a denunciare il provvedimento agli organi competenti
qualora abbiate elementi per farlo. Noi possiamo esprimerci in merito alla
concessione della fideiussione per una vicenda iniziata 12 anni fa sulla quale
non ho elementi per stabilire l’eventuale danno: non possiamo dibattere sulla
bontà del piano” questa la posizione espressa dal sindaco Liccardo. Bertini non
ha risparmiato stoccate né alla maggioranza né all’opposizione: “Siamo rimasti
in aula per senso di responsabilità; non sono andato fuori a prendere gli
ordini. Siete una maggioranza che è diventata una palude: portate un provvedimento
in aula senza essere in grado di votarlo, ormai il sindaco non vi tiene più a
bada. Con il mio voto non dimostro di essere consociato con la maggioranza. In
minoranza sono volati gli stracci: è compromessa la possibilità futura di
collaborare”. Alla fine della votazione sono stati sette i consiglieri
contrari; tutti hanno riscontrato una carenza nella documentazione: Roberto
Sorrentino, Marco Tagliaferri, Dino Pellecchia, Michele Palladino, Lino
Catuogno, Domenico Paragliola e il presidente del consiglio comunale Angela Di
Guida che ha condotto un duro intervento: “Sono stata indotta a convocare il
consiglio a fronte della minaccia rappresentata dall’arrivo del commissario ad
acta. Mi riservo la facoltà di scrivere all’Anac e alla Procura della
Repubblica”.
Fonte:
sito Internapoli