“C’è ancora tempo. Storie di donne che resistono”, al “Caffè con l’autore” presentato il libro di Paolo Miggiano: lo scrittore salentino ha affascinato il pubblico presente in sala
Molto toccante la testimonianza
dell’imprenditore Giuseppe Trinchillo da anni impegnato nel recupero di giovani
pregiudicati. A lui il grande merito di averli tolto dalla strada inserendoli nella
sua azienda
Continua con grande
successo la rassegna” Un caffè con l’autore”, l’iniziativa culturale ideata da
Salvatore Salatiello, divenuta ormai da oltre dieci anni un classico
appuntamento settimanale.
La settimana scorsa si è
svolto il terzo appuntamento: a
Villaricca, in Piazza Maione, è stato presentato il volume di Paolo Miggiano
“C’è ancora tempo. Storia di donne che resistono”. Un libro che racconta le
storie di vittime della cosiddetta criminalità comune, vicende sommerse a cui i
media non hanno dato alcun risalto e che soltanto grazie a questa pubblicazione
sono venute alla ribalta e rese note.
Paolo Miggiano, già autore
in passato di volumi di grande impegno sociale, come “NAK14314”, Le strade
della Méhari di Giancarlo Siani“ Ali spezzate”, “L’altro casalese”, solo per
citarne alcuni, nel suo ultimo lavoro si
è occupato di sette casi, quattro dei quali “legati da un filo rosso e che vede vittime innocenti giovani vite
spezzate dalla violenza”, come ha sottolineato l’autore stesso. Ma la forza
e il coraggio di alcune donne, madri, sorelle, figlie, hanno fatto in modo che queste
storie divenissero una testimonianza preziosa “affinché non si dimentichi e non
si ripeta”, come scrive Lorenzo Marone nella sua prefazione.
L’autore è riuscito ad
affascinare il pubblico presente in sala raccontando vicende che “nessuno racconta, che al massimo riempiono
un trafiletto in cronaca e di cui si ignorano le tremende conseguenze, la
solitudine che impongono”, come Miggiano scrive nelle pagine del suo
volume. Ed ironia della sorte ai parenti delle vittime di criminalità comune lo
Stato non concede alcun aiuto. Ma “il
sangue versato è dello stesso colore di quello delle vittime delle mafie e del
terrorismo, eppure per lo Stato italiano quel rosso sembra sbiadito, anemico”,
scrive Miggiano nel capitolo conclusivo del suo volume.
La manifestazione è stata
impreziosita dalla presenza del gruppo Ciclopasseggiando Giugliano che ha
raggiunto la sede di Piazza Maione partendo in bicicletta da Piazza Gramsci di
Giugliano, meglio conosciuta come la zona degli chalet, e da alcuni artisti che
hanno presentato opere pittoriche collegate al tema della serata.
Molto toccante la
testimonianza dell’imprenditore Giuseppe Trinchillo da anni impegnato nel recupero
di giovani pregiudicati. A lui il grande merito di averli tolto dalla strada
inserendoli nella sua azienda.
Martina Maja
Gruppo Ciclopedalendo |
Salvatore Salatiello (ideatore e conduttore della nota rassegna), il primo da sinistra; l'imprenditore Trinchillo, il terzo da sinistra