Marano: cartina di tornasole delle divisioni della politica del non ascolto

 Frammentazione e polarizzazione sono un effetto dell'indisponibilità al dialogo

L’angolo delle opinioni


La polarizzazione politica, che è alla base della grossa frammentazione e dell'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo, è spesso frutto dell'incapacità di accettare che chi ha un'opinione differente probabilmente ha una ragione valida a sostegno delle sue idee, e che quest'ultimo non è necessariamente malvagio, stolto o colluso, ma è semplicemente in possesso di un altro punto di vista che, probabilmente, non si è considerato, o che non si è avuto la capacità di considerare.

Per superare questo errore metodologico, però, è necessario restituire dignità all'interlocutore e alle sue idee, senza etichettarle preventivamente come irricevibili.

Il problema è che alla base di talune idee, che assurgono a dogmi nella mente di qualcuno, c'è la mancata consapevolezza del meccanismo del "Confirmation Bias", ovvero quell’atteggiamento, tipico della natura umana, che porta la persona a confermare un’ipotesi tramite prove a favore, piuttosto che attraverso la ricerca di evidenze contrarie.

In parole povere: chi è già convinto delle sue idee tende a leggere testi utili a consolidare le proprie convinzioni, senza mai mettere in discussione il proprio punto di vista, confrontandolo con una tesi avversa.

Data questa premessa, se un soggetto è convinto di un'idea priva di senso, leggendo esclusivamente fonti a sostegno di quella tesi, non farà altro che radicalizzarsi nella sua convinzione, considerando in maniera aprioristica fallace la possibilità che la sua idea possa essere falsificata da evidenze empiriche contrarie.

Ma, sul tema, un passo illuminante lo possiamo trovare nel saggio "Sulla libertà" di John Stuart Mill:

"Il più grande oratore dell'antichità (Cicerone), secondo solo a un altro (Demostene), asseriva di studiare sempre le ragioni del suo avversario con pari, se non con maggiore attenzione delle proprie. Quello che Cicerone impiegava come metodo per il successo forense dev'essere imitato da tutti coloro che in qualsiasi campo sono impegnati a raggiungere la verità. Colui che su una questione conosce solo il proprio punto di vista, ne sa poco di essa. Le sue ragioni possono essere valide, e può darsi che nessuno riesca mai a confutarle; ma se è a sua volta è incapace di confutare le ragioni contrapposte alle proprie, o se addirittura non le conosce, costui non ha nessun motivo per preferire un'opinione a un'altra. La posizione razionale da assumere sarebbe per lui la sospensione del giudizio, e, se ciò non lo dovesse soddisfare, egli dovrebbe lasciarsi guidare dall'autorità oppure adottare, come avviene nella maggior parte dei casi, la posizione che gli sembra più congeniale".

Giuseppe Cerullo

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