Il generale GIOVANNI
BAIANO non è più con noi, ma solo umanamente. Il suo spirito, la sua lezione di
vita, vive invece in tutto quello che ha fatto e in tutte le persone che hanno
avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo.
Io sono stato uno di
questi fortunati.
Se l'amicizia è, come
penso, la parentela dell'anima io, seppur indegnamente, mi sento un suo
parente.
Un uomo come lui,
arrivato ai vertici di una prestigiosa carriera - unico chiaianese nella storia
del quartiere - , verrà ricordato anche per la sua grande umanità e per
l'umiltà che lo contrassegnava, rendendolo una persona rara.
Spero che Giovanni,
per la sua esemplare ed onesta vita; per i sentimenti che lo hanno animato e
che affiorano in tutte le sue indimenticabili poesie; per l'amore che ha saputo
dare, sia stato accolto dall'Onnipotente nelle sue schiere celesti.
Gli dedicai, meno di
un anno fa, alcuni pensieri in occasione dell'ultimo libro di liriche che egli
diede alle stampe.
Mi è di conforto
riproporne un estratto, con la speranza che lo sia anche per chi leggerà le
parole che gli dedicai.
"Di una cosa mi
sono ormai convinto: che per capire l'uomo e il poeta che vive in lui; per
avvicinarsi alla sua anima attraverso le liriche che ne trasmettono le gioie ed
i tormenti, dobbiamo partire da un semplice presupposto senza la comprensione
del quale Giovanni Baiano rappresenterebbe per noi quasi un mistero; anzi,
peggio, uno sconosciuto. E la sua produzione poetica non ci scalderebbe, come
invece fa, il cuore. Non ci procurerebbe le forti e dolci emozioni che ci regala
la lettura dei suoi versi, né ci trasmetterebbe la voglia di sognare. Il
presupposto di cui parliamo, attinto dall'assidua frequentazione e dall'attenta
lettura delle sue poesie, si presenta alla nostra comprensione come un esempio
di equilibrio interiore, come un'armonia spirituale tra la ragione e la fede,
tra la mente e il cuore. Lo dimostra il senso cristiano della vita di uno
studioso che, non sembri una contraddizione, si é nutrito di tante letture
scientifiche; di un umanista pervaso dalla fede nell'uomo e nel progresso. Come
si realizza questo equilibrio? Io penso attraverso il grande patrimonio d'amore
ereditato, anche geneticamente, dall'ambiente e dalla famiglia nella quale è
cresciuto.
Un amore che si
manifesta in ogni sua lirica, in ogni cosa che fa o che scrive. Un amore che
trova la sua completezza e la sua ragion d'essere nell'incontro fondamentale
che il destino ha disposto per lui: quello con la signora Enrica, la donna
della sua vita.
Se non si capisce
questo non si capisce Baiano".
Gennaro Giannattasio