Testimonianze della Campania romana, l’ara funeraria di Pomponia a Chiaiano

                                                             

In località Polvica di Chiaiano (quartiere napoletano al confine con Mugnano e Marano), antico casale partenopeo, si trova la Chiesa di San Nicola di Bari, già al centro degli interessi dell’Archeoclub a causa di interventi arbitrari di restauro e ristrutturazione (autentici scempi) eseguiti in passato, che sono stati denunziati alla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Napoli. Proprio in occasione dei lavori di ristrutturazione, negli anni Sessanta fu riportata alla luce un’ara funeraria marmorea di età romana imperiale, successivamente collocata nel corridoio d’accesso alla vecchia sagrestia. Alta circa un metro e 40, risale al periodo tra la fine del I° e il II° secolo d.C. e reca, lateralmente in rilievo, una brocca lanciata (urceus) mentre, frontalmente, ornata da una cornice, un’iscrizione: (Sacrum) D(is) Manibus/Pomponiae L(ucii) F(iliae)/Saturninae Et/Blaseiano F(ilio) Eius/Et Plocamo Marito/Libertis  Libertabus (que) ET (e) Is Quos A Plocamo/Manummitti

Essa evidenzia, dopo la rituale invocazione agli spiriti dei defunti (Manes), come il sepolcro sopra il quale sorge la chiesa appartenesse alla famiglia della Matrona Pomponia Saturnina, figlia di Lucio, che ne è il personaggio più rilevante in quanto viene sottolineata la paternità e, quindi, la legittimità (ingenuitas) della nascita: contrariamente al marito il cui nome grecizzante, Plocamo, riconduce ad origini servili quale “libertus” (ex schiavo elevatosi socialmente). L’epigrafe si rivolge, inoltre, al figlio Blesiano (nome forse derivato da Blaesus), ad alcuni liberti e infine ai servitori resi liberi da Plocamo su disposizione di Pomponia morente. L’analisi onomastica (vedi G. D’Isanto, “Puteoli-Studi di storia antica”, VI 1982) confermerebbe lo stretto rapporto esistente tra l’attuale zona di Polvica ed il territorio flegreo, in particolare Puteoli (Pozzuoli), il più fiorente porto commerciale della Campania romana che raggiunse la sua massima espansione nell’età vespasiana (70-79 d. C.) con unìintensità di insediamenti presenti su tutto il versante nord camaldolese collegati a Puteoli tramite la via Campana e i suoi numerosi diverticoli. L’ara funeraria di Pomponia è, pertanto, una delle testimonianze ancora visibili presenti nelle nostre zone ricche di storia e di tradizioni.

Davide Fabris, archeologo e giornalista storico

  

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