La vera futura pandemia nel nostro paese è imminente causerà milioni di “morti bianche” soprattutto tra i bassi redditi e sarà la politica perché dipenderà non da un virus ma dalla morte dell’art.32.
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Il diritto alla salute, articolo 32 della
Costituzione, la cosa più preziosa e civile che abbiamo, è seriamente in
pericolo.
La salute per la Costituzione è sia un diritto
fondamentale dell’individuo che un interesse collettivo.
A metterlo in pericolo oggi più che mai c’è la grande
questione irrisolta della sostenibilità cioè trovare il modo di far coesistere
diritti e risorse senza bisogno di metterli in opposizione.
Così introduce Ivan Cavicchi, Filosofo della scienza,
docente all’Università Tor Vergata di Roma, il suo interessantissimo articolo
pubblicato sul settimanale “L’Espresso” del 18 settembre 2022. Dopo alcune
considerazioni sulle cause sull’affossamento della sostenibilità, Cavicchi così
conclude: “In sintesi oggi la situazione è la seguente: il sistema pubblico è
sempre più regressivo, offre sempre di meno in ogni senso ma allo Stato costa
sempre di più. La gente che vuole curarsi e che se lo può permettere è come
costretta a ricorrere al privato. Nel pubblico resta il popolo degli sfigati.
Si aggiunga il regionalismo differenziato della Lega e del Pd. In queste
condizioni è impossibile che l’art. 32 sopravviva. In sanità le immorali diseguaglianze
tra regioni esploderanno e dispoticamente comanderanno le differenze di
reddito.
La soluzione per salvare l’art. 32 ci sarebbe. Non è
vero che la sanità è per forza insostenibile e che l’art.32 è una utopia. Solo
pochi anni con lungimiranza qualcuno prevedendo il peggio avanzò una proposta
di “quarta riforma”. Ma nessuno lo ascoltò.
La vera futura pandemia nel nostro paese è imminente
causerà milioni di “morti bianche” soprattutto tra i bassi redditi e sarà la
politica perché dipenderà non da un virus ma dalla morte dell’art.32.