Riceviamo e pubblichiamo
Il Prete, Don Maurizio Patriciello, parroco di
Caivano, va denunciando da tempo, i rischi prodotti dalle discariche di rifiuti
tossici che con i loro incendi producono area inquinata con conseguenze
irreparabili in particolare nei bambini e nei vecchi, congiuntivi, nausee e
vomito, nei migliore dei casi, se non malattie che portano alla morte, tutto
ciò dovuto allo scempio che da oltre vent’anni si consuma nel territorio. Un
tempo territorio salubre, terra Felix, dove si producevano ottimi prodotti
agricoli, oggi, terra di nessuno,. dove camorra e cattiva politica da anni
fanno affari ai danni dei più deboli che sono la stragrande maggioranza dei
cittadini. Se a questo aggiungiamo che il Ministero degli Interni con l’ultima
relazione prefettizia ci fa sapere degli scioglimenti dei Consigli Comunali di
Marano e di Villaricca, motivati da rapporti di parentela tra alcuni dipendenti
comunali, consiglieri sia di maggioranza che di opposizione e soggetti
malavitosi, con la conferma dell’esistenza continuata di una collusione nelle
Istituzioni, non limitata ai singoli Comuni ma estesa nell’intero comprensorio,
si comprende che il fenomeno non è risolvibile né con un Comunicato né con una
visita fatta dagli Organi regionali preposti. Sicuramente la Regione è
responsabile come gli Enti Locali resosi succubi e accondiscendenti della
scelta fatta a suo tempo, una per tutte, le Ecoballe del deposito di Taverna
del Re a Giugliano. Il Comunicato congiunto dei 10 Sindaci dei Comuni a Nord di
Napoli da lanciare come un SOS al Presidente Mattarella ed al Capo del Governo
Draghi, dovuto al perdurare della pestilenza che annienta la nostra
quotidianità, si può considerare un’iniziativa se pur isolata, interessante ma
non risolutiva se non coinvolgiamo l’intera collettività e darci degli
obbiettivi strategici che vanno nella direzione del Recovery Plan su una
problematica che travalica i confini zonali. Né con denunciare “consegneremo le
fasce tricolore” da parte dei Sindaci, né l’incontro o il sopralluogo
effettuato dal Vice-Presidente della Giunta Regionale, Assessore all’ambiente
presso l’impianto limitrofo alla Stir fortemente interessato alle cattive esalazioni
ed alla presenza del folto gruppo della ARPAC ( Agenzia regionale per la
protezione ambientale in Campania), con la punibilità di alcuni addetti all’impianto
in questione andrebbero al superamento del fenomeno esistente e, se
procrastinabile, con conseguenze irreparabili. Mi auguro che l’invenzione del
lancio dello SOS alle Massime Autorità dello Stato sia limitata all’idea di un
giovane Sindaco inesperto di politica; se fosse invece il suggerimento delle
conclusioni di un ragionamento contorto di qualche politico della zona con il
fine di raggiungere investimenti risolutivi al fenomeno in questione sarebbe
più grave. Non aver compreso che per tutti gli investimenti mirati previsti con
il P.N.R.R. sono stati posti dei paletti entro i quali si deve operare ed il
Presidente del Consiglio dei Ministri, Draghi è stato ulteriormente preciso nel
denunciare che alcune se non diverse, Amministrazioni locali, in particolare
del Mezzogiorno, devono cambiare con una diversa classe politica, perché le
attuali hanno deluso. La stessa Comunità Europea , erogatrice dei Fondi di
Investimento, nel richiedere all’Italia la realizzazione di Riforme di
Struttura, chiede anch’essa che con gli investimenti pubblici si raggiunga una
crescita culturale che non può prescindere da uno sviluppo socio-economico, ed
occupazionale per evitare errori commessi nel passato, quando invocando le
emergenze si stanziavano fondi come quelli della Legge 219 (L.14/05/1981 n.219
Calamità) sul Terremoto in Irpinia, con cui venivano una parte destinata alle
industrie del Nord per la fornitura di strutture leggere, obsolete,
commissionate per i Paesi del Terzo Mondo, giacenti da tempo nei depositi,
un’altra alle cooperative Tosco-Emiliane per lavori di somma urgenza, un’altra
ancora alla camorra ed alla politica ed il restante alla realizzazione delle
opere senza produrre nessun beneficio in termini socio-economico e culturale.
La domanda che ci dobbiamo porre, noi cittadini di questo territorio a Napoli
Nord è questa: l’attuale classe dirigente sarà capace di rendersi promotrice
del cambiamento, aver recepito le indicazioni del Presidente Draghi? La
risposta è dubbia, potrebbe diventare positiva se diverse giovanili promesse si
liberassero di quel carrierismo esistente che strozza qualsiasi crescita
politica. Bisogna iniziare con dibattiti, discussioni, confronti coinvolgendo
il più possibile i cittadini e trarre elementi utili ed indispensabili per
elaborare un programma credibile del comprensorio che vada nella direzione di
una crescita socioeconomico, culturale ed occupazionale ed individuare una
classe dirigente, possibilmente di giovani e meno giovani che si rendono
promotori del cambiamento. Se non si comprende che il Coronavirus ed il suo
superamento che ci auguriamo a presto, impongono scelte rapide e mirate e fare
si che quel transito del treno, tante volte promesso, possa trovare, una volta
per tutte, la sua fermata, per appianare quelle disuguaglianze che in termini
socio-economico e strutturali hanno reso il Mezzogiorno d’Italia fanalino di
coda del Paese. È un’occasione da non perdere!
Franco De Magistris