Crisi amministrativa a Calvizzano, oggi come ieri? “Non cedo ai ricatti”, dichiarò ad aprile 2006 il sindaco dell’epoca Pirozzi al giornale “L’attesa” dopo la seduta di bilancio del 12 aprile 2006 alla quale quattro consiglieri di maggioranza non si presentarono in aula: Antonio Di Guida e Pietro Tarantino della minoranza salvarono l’amministrazione

 


Aprile 2006, l’intervista a Pirozzi

Sulla tempestosa approvazione del bilancio di previsione e sui nuovi scenari politici che si sono aperti, abbiamo intervistato il sindaco Pirozzi.

Sindaco, i quattro consiglieri comunali che non si sono presentati in Consiglio comunale e che adesso sarebbero fuori dalla maggioranza, parlano di patti non rispettati.

Non so a quali patti si riferiscano”.

Sostengono di aver avuto garanzie di presenza in giunta di un altro assessore.

Un gruppo di quattro consiglieri non può pretendere più di due assessori, anche per una questione di giustizia nei confronti degli altri componenti della maggioranza. Comunque, sono pronto a ridiscutere la questione solo se dovessero avanzare proposte politiche diverse. Il muro contro muro non serve a niente; per quanto mi riguarda, preferisco essere mandato a casa, piuttosto che cedere ai ricatti”.

Si vocifera che dietro l’atteggiamento dei quattro consiglieri, potrebbero nascondersi anche altre motivazioni”.

Spero che sia solo una questione di poltrone. Considero pesante il loro gesto politico rispetto al tipo di richiesta; tutto ciò farebbe pensare a qualcosa di più grave”.

Cioè?

Non posso dirlo poiché non ho le prove”.

Intanto, lei ha incassato dure accuse da parte della Margherita, che ha criticato il passaggio dei due consiglieri comunali dell’Udeur dall’opposizione alla maggioranza e si è anche scagliata contro i risultati della sua amministrazione.

La Margherita svolge il suo ruolo di opposizione; io, però, al posto del capogruppo della Margherita Granata mi sarei comportato diversamente, visto che lui aspira a diventare sindaco di Calvizzano. Lo scenario che si è presentato alla seduta sul bilancio, poteva rappresentare, per lui e il suo partito, il momento buono per cercare una forma di dialogo con l’amministrazione. Io e Peppe Granata ci conosciamo da tanti anni: lo stimo come persona e continuo a volergli bene come amico, anche se la politica ha diviso le nostre strade. Penso, però, che Granata sia ancora vittima di retaggi e che si stia legando a un carro che non lo porterà tanto lontano (Granata, nel 2008 venne eletto sindaco ma non concluse la consiliatura perché fu mandato a casa anticipatamente, ndr). In quanto alle critiche alla mia amministrazione, molte sono strumentali…”        

 

 

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