Nelle chiese di San Castrese e dello Spirito Santo di Marano venne a predicare da giovane missionario Sant’Alfonso Maria dè Liguori. E nella parrocchia San Giacomo di Calvizzano veniva a pregare San Giuseppe Moscati

 


Ho trovato una notizia sfuggita a Monsignore Pasquale Orlando. Notizia che, però,  non scalfisce l’inesausto scrittore, che ben abbina la storia alla sua cultura filosofico-teologica”. E’ quanto dichiarò Giacomo Di Maria, buonanima, professore e sacerdote, studioso, nonché divulgatore di storia locale (pubblicò oltre 20 saggi ed ebbe numerosi riconoscimenti tra cui il conferimento del titolo “Doctor honoris causa”) al giornalista Enzo Savanelli, in occasione dell’articolo sul secondo libro di mons. Pasquale Orlando, pubblicato sul periodico “ideaCittà. Ecco la notizia: “Dal 1 gennaio 1730 (così recita il P. Santonicola in “Vita cronologica di S. Alfonso De Liguori) nelle chiese dello Spirito Santo e di San Castrese in Marano ci fu la Santa Missione. Forse dovette predicare l’allora giovane missionario Alfonso, il futuro Santo”.

San Giuseppe Moscati a Calvizzano


Nella seconda cappella a destra, entrando dalla chiesa, (titolazione attuale San Francesco di Paola) oltre alla statua di  San Gennaro c’è anche il busto di 
San Giuseppe Moscati: fu donato dalla Famiglia Morra, sempre di Calvizzano. Il Santo medico napoletano (nato a Benevento il 25 luglio 1880 e morto a Napoli il 12 aprile 1927) veniva spesso nella nostra Chiesa Parrocchiale, quando era ospite dalla Famiglia del Dottor Gaetano Morra e del fratello Avvocato, Mario, dei quali era padrino di Cresima. Secondo l’attendibile testimonianza del professor Raffaele Galiero (prete, storico, esperto di archeologia e autore di diverse pubblicazioni su Calvizzano),  pare fosse solito inginocchiarsi nei primi banchi a sinistra, guardando il Tabernacolo del Santissimo Sacramento, da dove partecipava alla Santa Messa, per accostarsi all’Eucaristia.

 

 

 

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