Caro commissario, ti
scriviamo per intervenire sulla questione amministrativa e sulla mancata
partecipazione del Pd alle iniziative consiliari volte a porre fine
all’amministrazione guidata da Rodolfo Visconti. Il sindaco non perde occasione
per sottolineare che l’ostilità nei suoi
confronti di un gruppo all’interno del Pd dura fin dalla sua candidatura. Ma è
una ricostruzione di comodo. È vero: siamo sempre stati scettici sulla capacità
di Visconti e delle persone a lui più vicine di guidare un’amministrazione in
grado di affrontare i problemi della città. E ci siamo opposti alla sua
candidatura. Eppure, dal momento della sua designazione quale candidato del Pd,
pur mantenendo un profilo critico, abbiamo scelto di sostenerlo con lealtà. E
abbiamo appoggiato e sostenuto dei candidati hanno svolto le funzioni a cui
sono stati chiamati, in consiglio e in giunta, con competenza e con correttezza
nei confronti del sindaco e della maggioranza. Ma il sostegno ad
un’amministrazione non può essere acritico, non può prescindere dai
comportamenti e dalle scelte amministrative. Ecco, se ci soffermiamo sulle
scelte facciamo fatica ad individuare decisioni o atti amministrativi che siano
stati ispirati al programma o alle indicazioni del Pd. Al contrario, le nostre
proposte - anche quelle che a parole sembravano ampiamente condivise - sono
state disattese, diventando anche oggetto di polemica e divisioni all’interno
del nostro partito. Lo abbiamo visto sulla vicenda della Masseria Galeota come
sulla esternalizzazione del servizio idrico. Comprendiamo perfettamente che
attribuire a Rodolfo Visconti tutte le colpe di questa situazione è ingeneroso:
un parte del Pd ha grosse responsabilità da questo punto di vista. Ma non si
può sostenere un’amministrazione - in consiglio e nella città - solo in
funzione delle cariche da coprire o degli incarichi da assegnare. Di fronte a
risultati amministrativi che noi e i cittadini giudichiamo deludenti, di fronte
alla sostanziale paralisi che si è determinata da mesi, che senso ha prolungare
l’agonia? Perché aspettare il probabile scioglimento? Bisogna rompere gli
indugi, invece; e avviare un percorso di ricostruzione del Pd cittadino che non
può prendere le mosse che da un atto politico chiaro e responsabile che ci
riporti in sintonia con la città.
Gli iscritti
firmatari: Matteo Morra, Roberto Sorrentino, Davide Di Luccio, Francesco
Vallefuoco, Arturo Mercogliano, Eduardo Simioli, Riccardo Casafina, Assunta
Santopaolo, Luigi Santoro, Luca Accarino, Vincenzo Lepre, Stefano Vetrei.