In questo anno
pandemico si è avuto una escalation di maltrattamenti e uccisioni di donne, la
maggior parte ad opera di mariti, compagni e fidanzati . Una vera e propria
pandemia nella pandemia. Nell'hinterland napoletano in due giorni si sono
susseguiti una serie di atti di violenza sulle donne . A Napoli un 25 enne ha
cercato di assalire una giovane donna bloccandola in ascensore. A Portici, un 24enne è stato arrestato con
l’accusa di violenza sessuale ai danni di una 18enne. A Torre Annunziata un 37
enne violenta la moglie, dopo un lungo periodo di maltrattamenti e vessazioni.
Infine, l’omicidio avvenuto a San Paolo Belsito della 33enne Ylenia Lombardo,
uccisa dal compagno dopo averla picchiata, dando poi fuoco all'abitazione,
Ylenia è la quarta donna ammazzata al sud in appena due giorni. Dalle ultime
statistiche viene fuori che oltre un milione sono le donne che quotidianamente
tra le mura domestiche e nei luoghi di lavoro subiscono atti di violenza e
vessazioni . Essere donna, oggi, vuol dire portare con sé un grosso fardello
discriminatorio, con conseguente emarginazione da parte di una società bigotta,
che da un lato difende i diritti elementari di ogni individuo, dall’altro
critica e giudica ogni parola, ogni gesto del genere femminile. La donna,
insomma, non è un essere libero, avendo sempre l'ombrello maschile sulla
propria testa che tenta di scalfire e di ferire le sue capacità e competenze.
La donna vive la propria scalata sociale in modo tortuosa e la strada è un
percorso ad ostacoli. La più grossa
discriminazione la donna la vive con la maternità, quando, su di essa si
abbatte il ciclone della società pseudo evoluta che la porta spesso a
rinunciare alla carriera o a perdere il lavoro. Da quel momento sarà difficile
ritrovare una propria entità lavorativa. Eppure, l'articolo 37 della
Costituzione afferma: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità
di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di
lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare
e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”. Dettato
costituzionale disatteso da una società pseudo evoluta che su grossi temi
civili, com'é quello delle pari opportunità si chiude su se stessa rispondendo
a una logica oramai obsoleta che vuole ancora lo scettro del comando in mano al
sesso forte (maschile ), spesso privo di capacità e competenze. Molto lavoro
ancora da fare c'è per raggiungere la reale pari opportunità in ogni settore
della vita privata e pubblica tra maschio e femmina , nel frattempo continua la
"mattanza" delle donne nell'indifferenza totale delle istituzioni che
sembrano non reattive nei confronti di una pandemia, ancor più dolorosa di
quella sanitaria.
Michele
Izzo, giornalista