IMU per coniugi che hanno due residenze diverse: Calvizzano è uno dei pochi Comuni d' Italia ad applicare una sentenza della Corte di Cassazione. E’ regolare? Prima di inviare le diverse decine di avvisi di accertamento nella case dei contribuenti non bisognava apportare le opportune modifiche al regolamento delle entrate comunali?
Nel 2020 sono stati notificati gli avvisi di accertamento
relativi all'Imu 2015; quest'anno verranno notificati quelli dell'Imu 2016 e così via, poiché la sentenza ha effetto retroattivo (il termine di prescrizione delle tasse comunali è di 5 anni). Ci risulta che un contribuente abbia chiesto l’annullamento in autotutela dell’avviso di
accertamento, poi ha inoltrato ricorso al mediatore tributario (a Calvizzano venne
nominato il dipendente Nello Abbate dall’ex amministrazione Salatiello), in
entrambi i casi senza alcun risultato; ora è in attesa della pronuncia del giudice
della Commissione tributaria provinciale (primo grado di giudizio); in caso negativo non gli resta altro che impugnare la sentenza e ricorrere alla Commissione tributaria regionale
Le considerazioni dell’avvocato Oscar Pisani, consigliere comunale di
minoranza ed esperto tributarista, inoltrata alcuni mesi fa agli organi di
informazione
La linea adottata dalla Cassazione pare essere troppo restrittiva ed
ancorata ad una lettura “parziale della norma”; dall’altro canto sia la prassi
ministeriale che l’interpretazione letterale della norma non lascia dubbi circa
la possibilità di riconoscere l’agevolazione ai coniugi residenti in comuni
diversi.
Ciò che non appare accettabile (pur rispettando le esigenze di cassa delle
realtà’ comunali) che si possa ancorare il potere di accertamento ad un
indirizzo giurisprudenziale che, seppur proveniente dalla Cassazione, non pare
rispetti il dettato normativo e le circolari in materia.
L’interpretazione fornita dai Giudici, enfatizza 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 laddove non
riconosce l’esenzione in caso di residenza separata nello stesso Comune, ma la
stessa interpretazione 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗻 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 penalizzando
immotivatamente chi per esigenze lavorative o familiari risiede in Comuni
diversi.