Devastazione ambientale a Marano, sversamento di reflui nel vallone a ridosso del parco “L’Oasi” di via Romano nella frazione di Torre Caracciolo: il sindaco ordina ai trasgressori di interrompere ad horas gli scarichi illeciti
L'Alveo retrostante gli insediamenti abitativi del Parco "L'Oasi" di via Romano 60 |
Proprietari e conduttori degli appartamenti del parco L’Oasi
di via Romano nella frazione di Torre Caracciolo continuano a sversare liquami
fognari nel vallone retrostante gli insediamenti abitativi che, passando per
Quarto, confluiscono a mare. Ciò ha indotto il sindaco Visconti ad emettere, in
qualità di Autorità comunale di Protezione Civile, Sanitaria e di Pubblica
Sicurezza, l’ordinanza n.40 dell’11 maggio 2021 nella quale si ordina a 36 persone (proprietari e
conduttori delle unità immobiliari) “di
provvedere ad horas, a propria cura e spese alla esecuzione di tutte le opere
necessarie e indifferibili, per la tutela della pubblica e privata incolumità
ed igiene, volte a interrompere gli scarichi illeciti accertati, avendo cura di
produrre apposita certificazione a firma di un professionista abilitato,
riguardo il raggiungimento delle condizioni di sicurezza, da trasmettere all’Ufficio
tecnico entro 15 giorni dalla ricezione dell’ordinanza: in caso di mancato
adempimento saranno informate le Autorità giudiziarie per i consequenziali
provvedimenti di competenza”.
La pratica degli sversamenti illeciti va avanti da
anni. Il primo sopralluogo congiunto della Polizia Municipale e personale dell’Area
tecnica, è stato effettuato il 24 febbraio 2020, svolto nell’ambito di attività
di carattere ambientale anche con personale del Raggruppamento Esercito
Campania, rientrante nel progetto “strade sicure”, dal quale emergeva anche un
aspetto igienico-sanitario di scarichi locali da verificare.
Il successivo verbale di sopralluogo sugli scarichi
del Parco L’Oasi veniva stilato il 25 gennaio 2021, dal quale emergeva che la
rete fognaria delle acque reflue delle abitazioni, faceva confluire gli stessi
in varie vasche a tenuta, interne al parco, e da qui sversati, attraverso un sistema
di troppo pieno e in ragione della pendenza dei luoghi, nel vallone adiacente, così come le acque
della rete meteorica interna.
Nell’ordinanza si invita altri due proprietari a
produrre idonea documentazione atta a dimostrare la sussistenza di reale vasca a
tenuta stagna a servizio dei due
immobili e relativo contratto con la ditta di espurghi con relativi formulari
rifiuti.