Marano, devastazione ambientale: la consigliera comunale Fanelli ritorna alla carica per la bonifica dell’ex discarica Cava Liccardo di via Cupa del Cane a tutela della salute pubblica

                                

“Il mancato impegno per la caratterizzazione dei suoli, intanto in questa terra si continua a morire per rifiuti interrati e bruciati”

Alla luce di  una sentenza "storica" della  Procura della Repubblica Area Nord che  ha definitivamente  sancito  quanto  l'incremento delle patologie tumorali nella nostra regione dipenda  dallo scempio ambientale perpetrato dalle lobby dei rifiuti : un sistema fatto di camorra, imprenditoria corrotta e politica omertosa o connivente che hanno avvelenato i nostri territori.

Non c'è più  un minuto da perdere per mettere in campo le soluzioni: bonifiche immediate, efficaci, trasparenti, soggette a controllo dei cittadini.

I consiglieri comunali di maggioranza dell' amministrazione Visconti dopo aver CIECAMENTE  BOCCIATO la seguente mozione di indirizzo che presentai e sottoscritta da tutti i consiglieri comunali di opposizione, discussa il  24 febbraio  del 2020 in consiglio comunale per la BONIFICA  DELLA DISCARICA ABITATIVA  NELLA CAVA LICCARDO assunsero l' impegno di avviare l' iter per la caratterizzazione coinvolgendo l'ex Ministro Costa ed il deputato locale Andrea Caso  ( parole testuali registrate al verbale di consiglio comunale). Successivamente ho interrogato più volte il Sindaco in consiglio comunale  rispetto a quell' impegno mancato . Le uniche risposte  " stiamo vedendo,".

Intanto oggi la Procura di  Napoli Nord ha dato ragione a tutti quei movimenti che denunciavano il nesso di causalità tra aumento di neoplasie e devastazione ambientale.

In questi anni ho più volte lanciato l'appello ai Sindaci  dell'area Nord di Napoli  affinché  avviassero un' azione corale  per mettere fine al disastro dei  rifiuti interrati e bruciati con azione concrete ed un serie di proposte. Un appello lasciato cadere nel  vuoto a partire dal Sindaco di Marano. In queste settimane si  stanno incontrando i Presidenti dei  Consigli  comunali ma   purtroppo questi incontri a tutt' oggi non sono stati trasmessi in diretta streaming per tutti. Si inizi con azioni concrete.  Si avviino le caratterizzazioni dei suoli inquinati e si avvino le bonifiche. L' amministrazione Visconti al momento non ha mosso un dito per la caratterizzazione e la bonifica della Cava Liccardo promuovendo la conferenza dei servizi con la Regione Campania.

Stefania Fanelli consigliere comunale Sinistra Italiana Marano

 

Ecco il testo della mozione già presentata a febbraio 2020

 MOZIONE DI INDIRIZZO  BONIFICA DISCARICA ABUSIVA VIA CUPA DEL CANE-CAVA LICCARDO- TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA-DISASTRO AMBIENTALE

Premesso

-che nell' aprile 2008, a  seguito  di un incendio  nel sito  in località  Via Cupa del Cane, l' ARPAC rilevò  che nel sito stesso vi era stato un sbancamento dei rifiuti  in un'area diversa da quella per cui era stata rilasciata regolare autorizzazione nel 2006 , da parte dell' Arpac stessa, totalmente priva di tutte le misure ambientali per poter allestire un sito di trasparenza temporaneo  dei rifiuti

- che a seguito di contenzioso  tra il Comune di Marano ed il proprietario del sito è  stata emessa  sentenza  di condanna  da parte della Corte d'appello di  Napoli  n. 1572/15 che intimava inoltre al proprietario  del sito  la bonifica dell'area ed il ripristino dello stato dei luoghi

-che il 12 luglio 2017 si è  verificato  un ulteriore incendio nel sito con l'emissione  di fumarole ed odori nauseabondi che ha portato ad una serie di denunce ed esposti da parte dei cittadini

- che ad ottobre 2017 furono  effettuati dei sopralluoghi  da parte dell'Arpa, dei dirigenti e funzionari  dell'ufficio igiene urbana del Comune di Marano alla presenza dei giornalisti  del Tg3 Campania in virtù  della costante ed allarmante preoccupazione dei cittadini

-che in data 10 ottobre  e successivamente  2017 il Comune  di  Marano  a provveduto a diffidare  il proprietario del sito a provvedere ad horas alla caratterizzazione  dell' ammasso dei rifiuti  e delle matrici e successiva bonifica  proprio  in ottemperanza  alle  sentenze emesse in considerazione  anche della nuova  normativa  , legge 68 / 2015 la cosiddetta legge sugli ecoreati

-Che a fine ottobre  2017 fu effettuato un ulteriore  sopralluogo  da parte del professore Stefano Tonziello, per il comitato tecnico scientifico della Rete di Cittadinanza  e  comunità, i cui risultati furono  illustrati  in una relazione lasciata agli atti al Comune  di  Marano  ed alla Commissione  Parlamentare  speciale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti durante  l'audizione  della seduta  del 13 novembre 2017, a cui ha partecipato  la scrivente  prima firmataria

-che tale relazione  evidenziava  che dall'indagine  ispettiva  si evinceva lo stato di abbandono  in cui persisteva, e persiste, la gestione del sito, con tratti di membrana  hdpe  lacerata e bruciata che usciva da pezzi di suolo, mancanza di sistema di recupero di biogas, sistema di drenaggio ed impermeabilizzazione inadeguata  non gestita

-che per bonifica  si intende  l'insieme degli interventi atti ad eliminare  le fonti di inquinamento  e le sostanze inquinanti o a ridurre  le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori  delle concentrazioni della soglia di rischio ( art. 240 D. Lgs 152 / 06)

- che dai vari sopralluoghi effettuati dalle diverse autorità emerge che ciò  che è stato realizzato, ed accertato ai vari livelli nelle sentenze,  non è  un sistema  di trasferenza  temporanea o centro di stoccaggio  provvisorio di rifiuti ma una vera e propria discarica abusiva e così va trattata

- che in data 5 giugno 2008 con protocollo informatico  n. 18366 il Comune  di  Marano, ufficio igiene urbana a seguito  delle continue denunce ed esposti  dei cittadini ( protocollo  n. 0007281 del 1 marzo 2018) , a  seguito  dei vari  incontri di cui si redatto regolare verbale, in virtù  delle mancate risposte alle diffide inviate  al titolare  del sito e decorsi quindi i trenta giorni previsti , ha inviato  formale nota alla direzione generale per l'ambiente  della Regione Campania, all' Arpac, a città metropolitana, alla Compagnia dei Carabinieri di Marano, per chiedere  , ai sensi  dell'art.  250 del D.Lgs 152 / 06 , l'attivazione di un tavolo di confronto  e successiva conferenza  dei servizi onde  procedere alla caratterizzazione dei rifiuti e successiva bonifica

-che a quella nota non è  mai arrivata  alcuna risposta

- che nel corso dei mesi altri miasmi  e fumarole sono state avvertite  dai cittadini  e dai comitati ambientalisti durante la visita per la verifica dei lavori di timbratura presso  la  discarica di Chiaiano ( ex cava del Poligono)

-che successivamente  il Comune  di  Marano  a firma del Sindaco  e del dirigente  dell'ufficio igiene urbana  ha inviato  ulteriore nota alla Regione Campania  per comunicare  lo stato di dissesto finanziario  ai sensi dell'allegato 10 del piano regionale per le bonifiche art.17 comma 6 e quindi  dell'impossibilità  nel procedere  con gli interventi di bonifica e ripristino ambientale

-che in virtù  del piano regionale per le bonifiche, allegato  10 art. 17 comma 7, per i Comuni  in dissesto  è  la Regione  Campania  che è  tenuta  a procedere  con gli interventi  ai sensi  del richiamato  art.250 del D. Lgs 152 / 06

- che la nostra area metropolitana, area a Nord di Napoli insieme a quella a Sud di Caserta è  denominata  Terra dei FUOCHI, la MALA TERRA per i milioni di tonnellate  di  rifiuti  tossici  smaltiti illegalmente  ed interrati  nel territorio

- che discariche  illegali, colonne di fumo nero, rifiuti tossici interrati, hanno messo una pietra tombale sui nostri  territori  condannando a morte questa terra ed i suoi abitanti

- che l'Istituto superiore della sanità ha segnalato  che nella terra dei FUOCHI  c'e' un'incidenza  di  di tumori  del 15 % in più  rispetto alla media nazionale e che i dati sulla  mortalità  da neoplasie  nei bambini  sono allarmanti  nell'intera area Nord.

     Tutto ciò  premesso

Il Consiglio  Comunale  impegna  il Sindaco, quale primo garante della Salute pubblica, e la giunta a convocare  la conferenza  dei  servizi  con la Regione  Campania  al fine di procedere  con gli interventi  di  bonifica  ai sensi del piano regionale per le bonifiche allegato 10 art. 17 comma 7 . Il Consiglio comunale da mandato  all'amministrazione  di comunicare periodicamente al Consiglio lo stato di avanzamento dei lavori.

Consiglieri Comunali

Stefania Fanelli

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