Covid-19, a distanza di un anno dal primo lockdown: cosa è cambiato?

 


Domani, lunedì 8 marzo, ennesimo lockdown, a un anno dall'inizio della pandemia. Cos'è che non ha funzionato in questo lungo anno di contrasto al Covid? È estremamente sbagliato addebitare la colpa del fallimento della strategia anti-Covid alla popolazione, specialmente ai più giovani colpevoli secondo alcuni governatori o politici di turno di non rispettare le regole. Teoria questa che viene smontata dal fallimento nel campo scolastico, dove, nonostante le migliaia di euro investiti nella scuola, queste rimangono chiuse a distanza di un anno. Stesso discorso vale per il campo sanitario, dove, nonostante gli sforzi degli operatori medici e paramedici la situazione è stagnante, se non addirittura peggiorata nel corso di un anno. Questo dimostra che, al di là della poca osservanza delle regole da parte della popolazione, semmai fosse vero, c'è mancanza di lungimiranza organizzativa programmatica, senza la quale la lotta alla pandemia è del tutto inesistente. Le autorità dovrebbero finirla di mettere all'indice la popolazione che non è certamente l'artefice dello sviluppo del virus ma ne è la vittima. Vittima per i tanti posti di lavoro persi, per le tante attività commerciali chiuse, per le tante patologie psicosomatiche che ne conseguono, dovute alla perseverante cecità di una classe politica non capace di programmare l’uscita dall'emergenza. Emergenza dovuta alla loro scellerata politica che negli anni ha distrutto la struttura e l'infrastruttura del paese.

 

Michele Izzo, giornalista

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