Calvizzano, perché non si riesce ad affidare il servizio di tesoreria comunale? Gara due volte deserta: in preparazione la terza
Previsto un risparmio per
le casse dell’Ente di oltre 400mila euro nell’arco dei 4 anni. E meno male che
il Comune, grazie alla gestione oculata del responsabile del Servizio Economico
Finanziario, Salvatore Sabatino, non ha mai fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria (una sorta di
prestito che serve a fronteggiare momentanee necessità di cassa) come è
avvenuto spesso in passato, altrimenti bisognava pagare anche gli interessi sulle somme anticipate dal gestore del servizio di
tesoreria
Due gare con procedura
negoziata non sono bastate ad affidare
il servizio di tesoreria comunale: a breve verrà bandita una terza gara, quasi
certamente con procedura aperta, dipende dagli indirizzi che formulerà la nuova
amministrazione Pirozzi. Verrà sempre gestita dalla SUA (stazione unica
appaltante), visto le cifre in gioco: 180mila euro (iva esclusa) nell’arco di 4 anni, vale a
dire 45mila euro annui (importo a base d’asta). Se la gara questa volta dovesse
andare a buon fine, il vincitore, al di là del ribasso offerto, percepirà comunque
una somma largamente inferiore a quella riscossa finora dalla società (Geset) che
sta gestendo il servizio affidatogli circa 11 anni (i 9 previsti dal contratto stipulato
nel 2010 più il periodo di proroga), in quanto le due gare finora bandite, come
abbiamo scritto in premessa, sono andate entrambe deserte. Va fatto presente
che le clausole stabilite dall’amministrazione dell’epoca ovviamente erano
diverse da quelle attuali, anche in virtù del fatto che, negli ultimi anni, la maggior parte dei movimenti
monetari avviene online. Ma come mai gli
operatori economici invitati alla procedura negoziata, alla quale non è stata
invitata la Geset (come ci hanno riferito al Comune) non hanno manifestato
alcun interesse a partecipare alla competizione? Forse perché il prezzo a base
d’asta sarebbe stato ritenuto non in linea con i valori di mercato? Per qualche
altro motivo tecnico che ignoriamo? A Santa Maria Capua Vetere, un Comune con
un numero di abitanti quasi il triplo di
Calvizzano, la gara di durata quadriennale con procedura aperta e con il
criterio dell’offerta economica più vantaggiosa per la gestione del servizio di tesoreria
(importo a base d’asta 50mila euro) è stata vinta dalla Banca di Credito
Popolare (importo offerto 39mila500 euro).
“Tesoreria, torna la Geset”, così titolavamo un articolo di maggio 2010, dopo aver appreso che, in seguito a gara d’appalto, il servizio di tesoreria di durata novennale fosse stato affidato alla Geset, la società che lo aveva gestito anche negli anni addietro. Fu l’unica società a presentare un’offerta entro il termine ultimo della gara d’appalto, con scadenza il 20 maggio 2010.
«Il Comune – affermò il sindaco dell’epoca Giuseppe Granata – risparmierà
circa 80mila euro l’anno, poiché abbiamo imposto al nuovo gestore di applicare
sui movimenti monetari un compenso massimo dell’1,05 per cento contro quello
precedente dell’ 1,29 per cento”.
Il bando prevedeva che potevano partecipare alla gara coloro che
avevano gestito regolarmente e ininterrottamente negli ultimi tre anni il
servizio di tesoreria comunale in almeno 5 Comuni, di cui almeno 3 con
popolazione non inferiore ai 20mila abitanti e che avevano conseguito
nell’ultimo triennio un fatturato complessivo di almeno 4milioni di euro.
L’impresa, inoltre, veniva obbligata al mantenimento in servizio delle due
unità lavorative già addette al servizio tesoreria.
Le somme percepite dall’attuale
gestore dal 2015 al 2019
2015: 278mila605,47 euro; 2016: 172mila233 euro; 2017: 156mila473 euro; 2018: 184nila474,53 euro; 2019: 191mila 284,77 euro. Nel 2020 sono stati finora pagati solo tre trimestri. Deve essere ancora liquidato il quarto trimestre. La Geset continuerà a gestire il servizio fino a quando non verrà designato il vincitore della nuova gara d’appalto.