La nostra
considerazione: Potere al Popolo e Stefania Fanelli di Sinistra Italiana sono
gli unici a Marano a fare politica con la P maiuscola, quella che sta vicino ai
bisogni della gente
Il comunicato
"Con il Decreto Ristori Ter, il Governo ha replicato la formula adottata a fine marzo per l'erogazione dei #buonispesa e/o #pacchialimentari attraverso le amministrazioni comunali (art. 2 Dl 154/20). Ogni ente dovrà emettere un bando in cui stabilire i criteri di accesso per individuare la platea dei beneficiari tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno.
Lo scriviamo subito:
si tratta di una misura assolutamente inadeguata e inefficace rispetto
all’entità della crisi, sia per l'entità di risorse stanziate (400 milioni come
nella “fase uno”), sia per le modalità attuative individuate (attraverso gli
enti locali strutturalmente indeboliti dopo anni di tagli e Patto di
stabilità). Tutti i rapporti, da quello periodico della Caritas a quello di
Censis-Tendercapital, fotografano un rapido aumento della povertà dall'inizio
della pandemia, che riguarda milioni di persone e che va affrontato con
interventi strutturali. Per Marano si dice siano previsti 511.000€, a fronte di
una platea di famiglie in difficoltà purtroppo aumentata a dismisura
nell'ultimo anno, fattore che rende la cifra davvero troppo poco per affrontare
questa crisi, nel momento in cui le normali fonti di reddito vengono a mancare.
I buoni vanno
distribuiti partendo da chi ha più bisogno!
Durante la prima
ondata primaverile, come già denunciammo all'epoca assieme a centinaia e
centinaia di cittadini, i pochi fondi giunti a Marano sono stati distribuiti
secondo modalità che non hanno saputo evitare enormi rallentamenti e rilevanti
esclusioni. In particolare “rimaneva fuori” chi non aveva un regolare contratto
di lavoro e non poteva dunque dimostrare un calo del reddito (quando sappiamo
che nel turismo, nell'edilizia e nei pubblici esercizi, ossia nei settori più
colpiti, si lavora spesso stagionalmente, o a chiamata, o a nero/grigio). Anche
il meccanismo dell'iscrizione anagrafica sul Comune di Marano presenta evidenti
limiti escludendo di fatto proprio una larga fetta di famiglie (immigrate e
non) che avrebbero bisogno di un supporto. Infine i buoni escludevano
l’acquisto di beni per l’igiene personale e per gli ambienti, Di questo non se
ne comprende il motivo, dato che se non si ha la possibilità di acquistare
cibo, non la si ha nemmeno per acquistare altri beni di prima necessità (come
ad esempio gli assorbenti che, essendo tassati come un bene di lusso, hanno un
prezzo spropositato).
Per questo chiediamo:
1)
L’immediata attuazione del Decreto Ristori Ter, coinvolgendo le
associazioni e organizzazioni politiche e sociali da sempre attive in città sui
temi della solidarietà e del mutualismo nella definizione del bando, al fine di
rivedere i criteri per la definizione della platea di beneficiari dei buoni
spesa, rispetto alla “fase uno”, estendendo il contributo anche a disoccupati
privi di attestazione della condizione lavorativa pre-Covid19 (come i
lavoratori e le lavoratrici a nero o chi si “attiva” solo durante la stagione
turistica) e basandosi dunque su un solo criterio di reddito. Eliminando infine
il criterio della residenza in particolare per chi risulta privo per ovvie
questioni legate a documenti/permesso di soggiorno.
2)L’utilizzo di fondi
comunali aggiuntivi da reperire, così come fatto in altri comuni anche della
nostra regione e hinterland, dirottando in questa direzione i fondi
inizialmente stanziati per gli addobbi e il periodo natalizio nonché dalla
rinuncia almeno al 50% del proprio stipendio da parte di tutti e tutte le
consigliere comunali di maggioranza ed opposizione nonché di assessori e
assessore così che il dissesto non sia ancora una volta la scusa per non stare
al fianco delle famiglie in difficoltà!
3) La pubblicazione
immediata del bando, con progressivo aggiornamento del numero di domande
ricevute e dei nuclei familiari beneficiari, ovviamente in forma anonima e
aggregata;
4) La possibilità di
acquistare beni per l'igiene personale e di prevedere la possibilità di
aggiungerli ai pacchi alimentari;