Comitato “Terra” Marano, buoni spesa: l' amministrazione promuova reti di solidarietà attiva concreta con le organizzazioni sociali del territorio.
Residenza di prossimità per le persone più
fragili
SUI 400 MILIONI DEL DECRETO “RISTORI-TER”
(Nota critico-informativa).
L’art. 2 del cosiddetto decreto ristori-ter – prevede un fondo di 400 milioni per “misure urgenti di
solidarietà alimentare” assegnato al Ministero dell’Interno per ripartirlo ai
Comuni.
Pensiamo che aldilà dell’entità dello stanziamento –
non certo sufficiente – i criteri di ripartizione, essendo gli stessi di quelli
del primo lockdown e contenuti nell’ordinanza del Capo della Protezione Civile
n. 658 del 29 marzo 2020, siano, ancora una volta, penalizzanti per i territori
più deboli come quelli meridionali e per gli strati più poveri della
popolazione.
Infatti s’è ribadito che ai Comuni le risorse del
fondo in questione verranno distribuite per l’80% (320 milioni) in base alla
popolazione residente e per il 20% in base al confronto del reddito medio
pro-capite del Comune rispetto alla media nazionale.
La percentuale del 20% del reddito medio pro-capite è
troppo bassa e ciò genera la citata penalizzazione dei territori più deboli in
tal senso riteniamo che andrebbe portata almeno al 35%.
A ciò si aggiunge che alcuni Sindaci nello scorso
marzo hanno messo in atto criteri discriminatori verso le fasce più deboli
della popolazione che ci auguriamo
vivamente non si ripetano.
A tal fine, riteniamo che i Comuni debbano dare il contributo di solidarietà
alimentare a tutti coloro che appartengono ad una comunità territoriale e hanno
subito gli effetti dell’attuale situazione, indipendentemente dalla
nazionalità, dal titolo di soggiorno e dalla sua validità, dalla durata della
permanenza precedente sul territorio.
Quanto al requisito della residenza nel Comune lo
stesso non deve essere considerato (sia per gli italiani che per gli stranieri)
come residenza anagrafica, pena l’esclusione dei soggetti senza fissa dimora,
anch’essi in condizione di particolare bisogno, o dei richiedenti asilo.
Su questi obiettivi invitiamo alla massima attenzione
mettendo in atto forme di mobilitazione ogniqualvolta si renda necessario anche
per sollecitare quegli Enti che non si sono ancora adeguati per la residenza di
prossimità come ad esempio il Comune di Marano, nonostante la delibera di
giunta ed i nostri appelli.
Del resto contro i criteri discriminatori di alcuni
bandi comunali si sono già chiaramente pronunciati alcuni Tribunali.
L' amministrazione promuova una vera alleanza contro la povertà coinvolgendo la città
in primo luogo perché la misura
prevista come contrasto alla povertà è del tutto insufficiente. Le
modalità rischiano di non rispondere alle effettive esigenze . Non tutti
i comuni hanno dato prova di un'azione adeguata per la carenza drammatica di
personale.
Per questo lanciamo una mobilitazione per l'estensione
della misura, l'aumento della dotazione finanziaria, la piena capacità dei
comuni di creare reti di solidarietà attiva.
Comitato Terra Marano.