Ci fu un rallentamento nella definizione
delle opere, per mancanza di chiarezza dell’indirizzo politico: speriamo che
non accada anche per i fondi Pics, destinati, come i fondi Più Europa, ai
Comuni con oltre 50mila abitanti
Nel 2011, per il Programma PIU EUROPA,
fu proprio il prolungarsi dei tempi propedeutici alla stipula dell’Accordo di
Programma a provocare una riduzione di circa 11milioni
di euro di finanziamento. E’ scritto nella relazione
dell’architetto Michela Romano (ex funzionaria del Comune di Marano) del 2016,
quando era responsabile dell’Ufficio PIU EUROPA.
“La fase organizzativa di stesura
della documentazione propedeutica alla stipula dell’Accordo di Programma –
scrive Romano - ha avuto dei rallentamenti dovuti alla definizione
delle opere e alla programmazione, come evidenziato anche dalla nota prot. 1480
del 17/11/09 dell’allora Responsabile Coordinatore.
Questo rallentamento, cagionato dalla
“…mancanza di chiarezza dell’indirizzo politico…”, non ha permesso all’Ente
Comune di Marano di sottoscrivere l’Accordo di Programma con le tre città che
lo sottoscrissero. Le attività del PIU EUROPA – continua - sono riprese
per iniziativa dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Campania . Il
20/12/2011 la città di Marano firmava come primo ente l’Accordo di Programma.
Il prolungarsi dei tempi ha purtroppo provocato una riduzione del finanziamento
da € 27.780.054,85 a € 16.280.054,45: tale riduzione, dovuta
all’approvazione della legge finanziaria 2011 ad opera del Governo Monti, non
prevedeva più il trasferimento delle quote statali pari al 35%.
Con la firma dell’Accordo di Programma
nel Dicembre 2011 – conclude - , la città di Marano di Napoli, visto l’ordine
cronologico definito dall’AdA per il finanziamento delle opere, subiva una
riduzione complessiva di suddetto finanziamento di circa del 40%”.