Grazie al lavoro di "Pasqualino settedeleghe” sono arrivati tanti finanziamenti a Calvizzano: Napolano è il valore aggiunto della lista Pirozzi

Ha deciso di candidarsi con Pirozzi nella lista “Calvizzano Riparte”, viaggiando al fianco di tanti personaggi del passato che ha sempre criticato, ma ciò non cancella i suoi meriti politici. L’impegno e il pragmatismo sono sicuramente le migliori doti di Pasquale Napolano, ex assessore pluridelegato, al punto di guadagnarsi l’appellativo "Pasqualino settedeleghe",  ai tempi di Granata sindaco e consigliere comunale nell’ex maggioranza Salatiello, subentrato in Consiglio comunale al posto del dimissionario Antonio Di Rosa (ex vicesindaco). Ha solo la terza media e ha svolto, per diversi anni, il mestiere di  barbiere (oggi lavora alla Firema), ma conosce la politica meglio di tanti laureati, poiché la mastica da quando aveva i calzoni corti: è stato diverse volte segretario cittadino, fin da quando militava in Rifondazione. Da sempre vicino al Pd, ma non iscritto nella sezione locale di Calvizzano per divergenze con il segretario e una parte del direttivo, Napolano è molto conosciuto e apprezzato negli ambienti del partito di Zingaretti. Oggi sta con Pirozzi, ossia con colui che, alle amministrative del 2013, non volle candidarlo nella sua lista, per cui dovette trasmigrare nell’entourage dell’ex sindaco Salatiello, da lui in passato spesso criticato e poi riabilitato. Al di là di queste contraddizioni, bisogna ammettere che, da tenace e umile lavoratore, ha sempre tenuto  a cuore le sorti della città. Ha sfruttato qualche sua conoscenza in Regione per far arrivare risorse a Calvizzano, tante ai tempi di Granata di meno con Salatiello. Secondo il nostro umile parere, “baffino” ha tanti pregi, tra cui quello di saper coltivare i rapporti con altri politici e con la stampa: non ci ha mai tolto il saluto, a differenza di qualche altro politico cittadino, anche quando lo abbiamo criticato o realizzato il famigerato video “Tutte e duje”. Il grande difetto? Forse la sua visione manichea della politica locale, nel senso che è fermamente convinto che i buoni stiano dalla parte da lui appoggiata, mentre il male sta dalla parte opposta. Ecco una parte di intervista che ci concesse ai tempi dell’ex amministrazione Granata, poco dopo il rimpasto in giunta.

 Consigliere Napolano, che voto si darebbe per il lavoro finora da lei svolto?

 “Le posso solo dire che sto a posto con la coscienza, a differenza di alcuni colleghi della maggioranza che fanno solo chiacchiere senza portare alcun risultato. Le mie azioni, invece, si sono tutte concretizzate”.

 Ne vogliamo parlare?

 “Ho fatto arrivare circa 5 milioni e mezzo di Fondi europei del “Parco progetti” che sono serviti a finanziare sia il rifacimento di una buona parte del sistema fognario sia la ristrutturazione della rete idrica; grazie al mio impegno sono riuscito a far finanziare per 30mila euro i campetti playground, a recuperare 40mila euro di Fondi regionali per i campi da tennis e 50mila euro per la pista di pattinaggio, che sarà realizzata nella futura villa comunale di via Pietro Nenni. Ho fatto finanziare per un totale di circa 450 mila euro due progetti che prevedono il rifacimento della media Polo, la messa in sicurezza degli impianti e il rifacimento dei servizi igienici; altri 7500 euro, grazie al mio impegno, sono stati elargiti dalla Regione per mettere in piedi il progetto Informagiovani. Ho fatto spostare il  Presidio sanitario, a spese dell’Asl, in locali moderni, inoltre ho lavorato per far accreditare il nostro Comune al servizio civile e, in primavera, aprirà pure il mercato rionale”.

 Perché, dopo tutti questi risultati, è stato defenestrato dal ruolo di assessore?

“Non mi sento defenestrato, poiché continuo ad avere alcune deleghe. Purtroppo, quando i giochi politici prendono il sopravvento, se s’intende costruire e non distruggere, bisogna avere anche l’umiltà di sapersi fare da parte. A me, a differenza di altri assessori che si sentono importanti quando ricoprono tale ruolo, o di altri che non possono fare a meno dello stipendio, interessa esclusivamente il gioco di squadra: i soldi fanno comodo a tutti, ma non si vive di solo pane”.

Quanto ha contato la sua vecchia amicizia sia con l’europarlamentare Cozzolino che con il consigliere regionale del Pd, Antonio Marciano, nel far arrivare tanti finanziamenti a Calvizzano?

“Sicuramente tanto, anche se le amicizie da sole non bastano per ottenere finanziamenti, poiché ci vogliono progetti adatti, tanto lavoro e abnegazione verso la cosa pubblica, ed essere mastini che non mollano mai la preda, nel caso specifico l’obiettivo che si vuole raggiungere. Nella nostra maggioranza ci sono molti esponenti del centrodestra e anche caldoriani, quindi con amicizie in Provincia e in Regione, ma non hanno fatto ancora arrivare un euro a Calvizzano.

L’opposizione, attraverso manifesti, ha criticato fortemente l’operato di questa amministrazione per quanto concerne il servizio civile, la cui selezione sarebbe stata la solita farsa, poiché i giovani selezionati avrebbero avuti tutti uno sponsor politico. Non si è sentito un po’ toccato personalmente?

“Assolutamente no. A me interessa di aver lavorato per dare una crescita formativa e una boccata d’ossigeno a tanti giovani, tra l’altro a costi irrisori per il Comune, poiché siamo un ente accreditato. Questi signori dell’opposizione (pirozziani, ndr) non sono degni di dare lezioni di moralità a noi, poiché loro si erano affidati a un’associazione che è stata radiata dall’albo degli enti accreditati, per presunti imbrogli. E, poi, mi risulta che le selezioni, quando governavano loro, si sarebbero svolte addirittura in qualche distributore di benzina”.

 

 

 


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