Calvizzano, del progetto “Eden” sulla promozione del territorio non v’è più traccia: il sogno si infranse dopo pochi mesi
L’associazione era presieduta dal
geometra Peppe Di Napoli, ex salatielliano, diventato, in seguito, pure lui aficionado del
candidato sindaco Giacomo Pirozzi
I soci fondatori di “Progetto Eden”,
l’associazione onlus nata a maggio 2017, per vedere la loro città sempre più
valorizzata e conosciuta, si erano prefissi alcuni interessanti obiettivi: la
promozione del territorio, attraverso la salvaguardia dell’ambiente, la
valorizzazione delle risorse umane, la creazione di eventi di cultura generale,
storica e artistica. Non a caso scelsero uno slogan di forte impatto
comunicativo: “…Sogni che diventano realtà…”. Perlomeno sulla carta
sembravano essere animati da buona volontà. Uno degli obiettivi principali come
era scritto sul loro sito www.calvizzanoinrete.it
e sulla pagina facebook, ancora attiva ma mai più aggiornata, era
quello di “dare ai giovani la possibilità di acquisire piena consapevolezza
delle complesse dinamiche che regolano per ognuno di essi la capacità di
potersi esprimere ai fini lavorativi/professionali in questa società”. Il che
vuol dire tutto e niente. Nei pochi mesi di vita riuscirono a mettere in campo
nessuna iniziativa. Peppe Di Napoli (presidente), geometra, Salvatore Agliata
(vice- presidente) e Mario Davide (segretario), titolare di un’impresa di
pulizie, i tre soci fondatori. I nomi dei soci ordinari: Luigi Abbate,
Francesco Agliata, Maria Luisa Agliata, Salvatore Carbone, Giuseppe Cavallo,
Raffaele Chianese, Lorenzo Carriaggio, Fabio Felaco, Marco Ferrillo, Gennaro
Gala, Nicola Imperatore. Soci sostenitori: Gold Gala, Vincenzo Cristiano, Rumba
Cafè, Graford, Mrg Ambiente.
Della nascita dell’associazione venimmo
a conoscenza dai manifesti affissi in città: a qualcuno, probabilmente, sfuggì
comunicare la notizia a calvizzanoweb, l’unico portale che parla di Calvizzano.
Nonostante tutto, siccome siamo fautori del pluralismo culturale, augurammo ai
soci un proficuo lavoro, finalizzato a invertire un trend culturale di
basso valore che da sempre caratterizza la città. Ma “il paradiso
terrestre virtuale” non è mai decollato: è rimasto solo sulla carta.