Il 30 giugno di 10 anni fa moriva Giuseppe Carandente Giarrusso, un grande uomo e un grande avvocato: fu sindaco di Marano e Calvizzano
Il 30 giugno 2010 moriva l’avvocato Giuseppe Carandente Giarrusso, un
comunista d’altri tempi, umile e generoso, di quelli che non esistono più.
Aveva 76 anni: era nato il 12 dicembre 1933. La sua stella politica si è eclissata proprio
a metà degli anni Novanta, quando si è aperto il ciclo Bertini. L’avvocato
(chiamato così da tutti per la sua brillante carriera come penalista) ha fatto
politica a Marano per tutti gli anni Sessanta e Settanta. E’ arrivato a metà
degli anni Sessanta, a diventare sindaco comunista di Marano e, per un breve
periodo, anche di Calvizzano. E’ stato anche il primo maranese a sedere, per
poco tempo, nel Consiglio regionale della Campania e ha sfiorato, negli anni
Ottanta, l’elezione alla camera dei Deputati. Memorabile la sua rivalità negli
anni Settanta, nel Pci di Marano, con Tommaso Sarracino. Esponente di primo
piano della vita pubblica locale, Giarrusso è stato consigliere comunale del
Pci anche negli anni Novanta e si è infine candidato a sindaco nel 1993 con la
lista civica “Insieme per Marano”, senza però arrivare al ballottaggio. E’
entrato nel Consiglio comunale e ci è rimasto fino al 1996, anno in cui ha
detto addio alla politica attiva. Da osservatore, però, non ha fatto mai
mancare il suo contributo a dibattiti e discussioni e si era parlato spesso di
un suo ritorno. Provato, però, da una lunga sofferenza al cuore, lentamente
aveva diradato la sua presenza in città. Giarrusso, come Castrese Angellotti
(morì anche lui 10 anni fa) ha lasciato un vuoto nella città di Marano,
soprattutto in quella parte della sinistra che oggi appare in crisi e che ieri,
invece, illuminata anche da esempi di così grosso spessore umano, rappresentava
ancora una
speranza.