Lo Stato dimentica gli istituti paritari, a Calvizzano rischia di chiudere la storica scuola dell’infanzia delle suore di via Papa Giovanni XXIII: ha formato intere generazioni di ragazze e ragazze. Inviamo tutti una mail di protesta al presidente Conte e al Ministro dell’Istruzione

presidente@pec.governo.it


Una mail da inviare anche agli indirizzi di ogni altro politico che si conosca e che si crede opportuno coinvolgere

Anche la scuola dell’Infanzia paritaria “Maria Machina” delle suore discepole di Gesù Eucaristico di Calvizzano, diretto dalla mitica Suor Antonietta, aderisce alla mobilitazione nazionale sotto lo slogan “Noisiamoinvisibiliperquestogoverno”, promossa per i giorni 19 e 20 maggio  dalla Conferenza italiana Superiori Maggiori (Cism) e dall’Unione Superiore maggiori d’Italia (Usmi), primi responsabili delle scuole pubbliche paritarie cattoliche, per dire alle istituzioni “ci siamo anche noi”, in questo grave tempo di crisi causato dalla sospensione delle normali attività scolastiche a causa della pandemia da Covid-19. Dunque, un coinvolgimento costruttivo e responsabile di tutte le scuole paritarie per manifestare il disagio, dinanzi alla fatica di tante famiglie a pagare le rette e alla difficoltà dell’indebitamento per non riuscire più a sostenere gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo. 12mila Istituti, 900mila alunni e 180mila dipendenti, dimenticati dal decreto “Rilancio” che prevede finanziamenti per un miliardo e mezzo per la sanificazione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, esclusivamente statali, mentre per le scuole paritarie, nonostante le promesse del Governo, nel decreto sono rimaste solo briciole, ciò significa che almeno il 30% degli istituti rischierebbe la chiusura  con 300mila alunni che si riverseranno sulla scuola statale.
Anche la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) è scesa in campo per rilanciare la forte preoccupazione espressa in questa settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza.
Le scuole paritarie – è scritto nel documento della presidenza CEI – permettono al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7mila euro ad alunno: indebolirle significherebbe dover affrontare come collettività un aggravio di diversi miliardi di euro.  Chiediamo con forza che non si continuino a fare sperequazioni di trattamento, riconoscendo il valore costituito dalla rete delle paritarie. Uniamo le forze, già in vista dell’imminente passaggio parlamentare, per non far venir meno un’esperienza che trova cittadinanza in ogni Paese europeo, mentre in Italia sconta ancora pregiudizi che non hanno alcuna ragione d’essere”.
E’ una battaglia che condividiamo in toto, pertanto invitiamo  i responsabili delle istituzioni locali, il mondo delle associazioni e della società civile tutta, affinché sostengano e facciano valere nei modi e nelle sedi a ciascuno competenti, la causa delle paritarie cattoliche.




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