Il dramma degli alunni diversamente abili alle prese con la didattica a distanza, prof. Izzo: “ l’isolamento porta questi ragazzi speciali all’apatia verso la vita”
In questa fase di
didattica a distanza, gli alunni "speciali", quelli con qualche
difficoltà psicofisica, stanno vivendo un vero o dramma. A questi alunni in un
baleno gli sono stati tolti i punti di riferimento quali erano l'ambiente
scuola, le relazioni sociali e le interazioni psicologiche. Inoltre, lo stare
tutti i giorni su strumenti informatici fa sì che questi ragazzi si isolano
sempre di più, assumendo un vero e proprio spettro autistico che, nell'ultimo
periodo, è in crescita esponenziale. Proprio quest'ultimi sono i soggetti
maggiormente indeboliti dalla didattica a distanza, e, in molti casi, si sono
aggravati per la dipendenza dagli strumenti informatici, che per loro sono poco
indicati, in quanto, questi soggetti devono essere invogliati continuamente
allo sviluppo all'interazione e alla vita sociale. L'isolamento porta questi
ragazzi all'apatia verso la vita attiva, e nei casi più gravi alla depressione,
con conseguente regressione intellettiva - sociale, che è l'anticamera della
morte sociale del soggetto. Gli alunni con difficoltà d'apprendimento hanno
bisogno di ritrovare l'ambiente scuola gli amici, le insegnanti che per loro
sono tutto il loro mondo. La ministra Azzolina non deve più temporeggiare,
mancano 100 giorni all'inizio del nuovo anno scolastico, quindi, urge mettere
subito in essere tutti i percorsi per la riapertura della scuola in sicurezza.
Il Covid19 ha messo a nudo tutte le problematiche che da anni attanagliano la
scuola, partendo dalle classi pollaio, all'edilizia scolastica, dalle risorse
umane e professionali che vanno potenziate. È il momento d'intervenire per non
rimanere indietro nessuno.
Michele Izzo,
giornalista