Bloccare le attività non essenziali, proposte e indicazioni di Potere al Popolo per l'emergenza covid -19
1. limitazione
dell’apertura alle sole attività realmente essenziali, valutate dal Governo
superando la distinzione per codici ATECO;
2. smart-working obbligatorio ovunque possibile per le attività essenziali;
3. superamento del Protocollo Governo – Parti Sociali del 14 marzo e imposizione di misure rigide di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro: le aziende che non le rispettano devono essere temporaneamente requisite per garantire di proseguire l’attività in sicurezza;
4. continuità di reddito attraverso la cassa integrazione a zero ore, al 100% del salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori che restano a casa, per tutto il tempo che serve, senza far pagare loro la chiusura con ferie forzate o altri istituti contrattuali;
5. garanzia di un “reddito d’emergenza” per i disoccupati, per i lavoratori e le lavoratrici stagionali, per i lavoratori e le lavoratrici tenuti finora “a nero”, per gli “informali”, per i tantissimi e le tantissime co.co.co., finte partite IVA, lavoratori dello spettacolo, che al momento non hanno di fatto alcun mezzo per sopravvivere al “lock-out”;
6. sospensione di ogni forma di precettazione o di limitazione del diritto di sciopero, per garantire a chi lavora di poter protestare se le condizioni di sicurezza e salute non sono garantite.
2. smart-working obbligatorio ovunque possibile per le attività essenziali;
3. superamento del Protocollo Governo – Parti Sociali del 14 marzo e imposizione di misure rigide di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro: le aziende che non le rispettano devono essere temporaneamente requisite per garantire di proseguire l’attività in sicurezza;
4. continuità di reddito attraverso la cassa integrazione a zero ore, al 100% del salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori che restano a casa, per tutto il tempo che serve, senza far pagare loro la chiusura con ferie forzate o altri istituti contrattuali;
5. garanzia di un “reddito d’emergenza” per i disoccupati, per i lavoratori e le lavoratrici stagionali, per i lavoratori e le lavoratrici tenuti finora “a nero”, per gli “informali”, per i tantissimi e le tantissime co.co.co., finte partite IVA, lavoratori dello spettacolo, che al momento non hanno di fatto alcun mezzo per sopravvivere al “lock-out”;
6. sospensione di ogni forma di precettazione o di limitazione del diritto di sciopero, per garantire a chi lavora di poter protestare se le condizioni di sicurezza e salute non sono garantite.