Calvizzano al voto, scoppia di nuovo il feeling tra Pirozzi e Antonio Ferrillo: in passato i due si scambiarono accuse al vetriolo in Consiglio
“Accuse al vetriolo tra l’ex sindaco
Pirozzi e l’assessore alla Finanze Ferrillo” : così titolava calvizzanoweb a
gennaio 2010 . Ci fu uno scontro al calor bianco
tra l’ex sindaco Giacomo Pirozzi e Antonio Ferrillo, assessore al Bilancio e
alle Finanze nella giunta Granata ed ex assessore, sempre alle Finanze, nella
ex giunta Pirozzi. Teatro dello scambio delle dure accuse fu l’aula consiliare,
dove i due se le dissero in faccia senza farsi alcun sconto.
“Tu costavi molto – tuonò Pirozzi – e io, da sindaco, non
ero in grado di soddisfare le tue esigenze”.
Poi, l’ex sindaco, chiarì che si trattava di richieste politiche.
Non si fece attendere la risposta di Ferrillo: “Tu – disse, senza peli sulla lingua – non hai saputo fare né il sindaco né il consigliere comunale: sei riuscito a rimanere a galla, perché hai costituito una maggioranza alternativa rivolgendoti a Marano”.
Anche Ferrillo, da noi interpellato, chiarì cosa intendeva dire per Marano e cioè che Pirozzi aveva chiesto aiuto politico all’ex assessore provinciale Antonio Di Guida che, all’epoca, era consigliere comunale a Calvizzano.
Poi, l’ex sindaco, chiarì che si trattava di richieste politiche.
Non si fece attendere la risposta di Ferrillo: “Tu – disse, senza peli sulla lingua – non hai saputo fare né il sindaco né il consigliere comunale: sei riuscito a rimanere a galla, perché hai costituito una maggioranza alternativa rivolgendoti a Marano”.
Anche Ferrillo, da noi interpellato, chiarì cosa intendeva dire per Marano e cioè che Pirozzi aveva chiesto aiuto politico all’ex assessore provinciale Antonio Di Guida che, all’epoca, era consigliere comunale a Calvizzano.
Ma in politica si dimentica facilmente tutto: Ferrillo,
dopo il forfait dell’accoppiata Calvizzano 2.0- Mauriello, avrebbe implorato
Pirozzi di accogliere in lista anche sua figlia Arianna e l’ex sindaco lo
avrebbe subito accontentato. Quisquilie direbbe il grande Totò, visto che la politica è un continuo divenire per cui quello che si è detto ieri non vale più oggi.