Marano, all’antica chiesa dell’Annunziata faceva capo la “Ruota degli Esposti” dove venivano depositati i neonati abbandonati



Il trapasso attraverso il pertugio trasformava il bimbo in figlio della Madonna (‘o figliu d’’a maronna). Dalla storia della ruota nasce il cognome napoletano più diffuso: Esposito

Grazie alla buonanima dello scrittore maranese-calvizzanese Peppe Barleri si sa quasi tutto su un’altra chiesa storica di Marano: la “Parrocchia Maria SS. Annunziata”. Barleri ci racconta in un libro pubblicato nel 1997, quello che bisogna sapere (e non solo), a cominciare da quando i rettori abbatterono la cappella dei Frasso per poter ampliare a “soddisfazione” quella dedicata all’Annunziata, d’epoca paleocristiana, ricavata dai resti di un’antica villa romana. Sull’Annunziata, sui pittori famosi del calibro di Sebastiano Conca, che l’abbellirono e impreziosirono a partire dal Settecento, sul campanile, sul quale fu montato il primo orologio della città, sulle cappelline nobiliari ai due lati della chiesa, Barleri intesse la Storia come generalmente si fa per raccontare un romanzo. E man mano che il racconto prosegue, si delineano personaggi, si dipanano aneddoti, si mettono a fuoco miserie infinite e qualche atto di vero amore cristiano. E si viene a sapere dell’ospedale esistente già dal 1400, della chiesa si utilizza fin dall’inizio per svolgervi le pubbliche riunioni politico-amministrative (oggi si direbbe Consiglio comunale) e per prendere, al suono delle campane, decisioni non sempre piacevoli. E veniamo a sapere che fino alla fine dell’800, all’Annunziata faceva capo la “Ruota degli Esposti”. La ruota, cioè, attraverso cui tante mamme depositavano figli da abbandonare a un destino quasi sempre segnato. In questo caso Barleri non fa sentimentalismo scontato, ma si sofferma sulla tragedia umana che coinvolgeva tanti piccoli innocenti. E conta i giorni che ogni bimbo riusciva a sopravvivere e ci fa conoscere i cognomi pieni di speranza che a questi infelici venivano dati al posto del solito Esposito usato a Napoli.  Bambini che, con tanto amore, nutrici pagate dal Comune provvedevano ad allattare e curare in una snervante corsa contro la morte. La chiesa dell’Annunziata, quindi, e non solo, ma anche i lasciti per le messe, i vitalizi, qualche lite  a causa di alcuni ex voto di cui si appropriò un curato, scatenando le giuste rimostranze di chi tali oggetti aveva offerto con fede alla Madonna.       


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