Esclusiva Calvizzanoweb. Il grande magistrato calvizzanese Giuseppe Mirabelli era liberale e antiborbonico: pagò a caro prezzo la sua scelta



Lo si evince dal giornale “La Colonna” del 18 agosto del 1901 mostratoci da Bruno Davide, appassionato delle storie passate dell’hinterland partenopeo e discendente dei nobili Mirabelli : riporta l'articolo commemorativo, a firma di Gaetano Mario  Priore, relativo al senatore Mirabelli, deceduto un paio di settimane prima l'edizione del giornale.

Una parte dell’articolo

"Assai pochi, io credo, conoscono Giuseppe Mirabelli come cospiratore politico. Io ricordo d'aver letto una sera un documento politico interessante: era un rapporto segreto della Polizia del 1849, in base al quale il primo Ministro chiedeva al Borbone che il nominato Cav. D. Giuseppe Mirabelli fosse posto in attenzione di destino, qualificandolo liberale in continui rapporti epistolari con Garibaldi e Cavour. Ed il decreto reale venne, e Giuseppe Mirabelli esercitò allora per dieci anni con onore l'avvocatura, fino a quando un nuovo decreto borbonico non lo ripristinò nella funzione di giudice. Ma egli seppe nella onesta fierezza dell'animo suo trovar tutta la forza della sua fede e del suo carattere per inviare con energica lettera le proprie dimissioni. Per lui il nostro riscatto fu più che aspirazione, fede ardente; più che pensiero, tormento.
Accettò di rientrare nella magistratura solo dopo la venuta di Garibaldi a Napoli, e da allora egli percorse brillantemente tutti i gradi della magistratura fino all'onore supremo di primo Presidente della nostra Cassazione." Quindi, mi parrebbe, Giuseppe Mirabelli si trovò in conflitto con l'amministrazione Borbonica e fu escluso per un decennio dalle cariche Magistrali in tempi Borbonici, e costretto a quelle di
avvocatura. Reintegrato, dopo l'unità d'Italia, fu poi Deputato ed in seguito Senatore del Regno e quindi nominato Conte di Calvizzano dal Re Vittorio Emanuele II”.


 Foto prima e seconda parte dell'articolo




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