Calvizzano, la tari aumenta di circa il 30 per cento e nel 2020 potrebbe ancora lievitare. Per le utenze non domestiche è diminuita
Fonte vignetta: qlnews.it |
Per fare chiarezza, ripetiamo alcuni concetti già espressi alcuni mesi fa.
A Mugnano pure c’è stato un aumento
della Tari (di gran lunga inferiore a quello di Calvizzano), caricato più sulle
utenze non domestiche che su quelle domestiche, riequilibrato poi in seguito
alle proteste dei commercianti. A Calvizzano è successo il contrario: le
famiglie hanno pagato lo scotto dell’aumento
Perché la Tari è
aumentata mediamente di circa il 30 per cento (solo per le utenze domestiche, per quelle
commerciali è diminuita) rispetto a quella del 2008? Per dirla in maniera semplice,
perché, sostanzialmente, è aumentato il costo complessivo del servizio da
spalmare al cento per cento sulle utenze domestiche e non. Infatti, nel piano finanziario
tari 2019, alla voce CCD (Costi Comuni Diversi), sono stati introdotti i “crediti
inesigibili al netto fondo rischi crediti” pari a 221mila384 euro, per
cui la somma complessiva da distribuire sugli utenti è lievitata da un
milione 965mila euro del 2018 a 2milioni 160 mila euro di
quest'anno. Praticamente una parte dei debiti degli evasori (quelli non
più esigibili dal creditore Comune) li pagano i contribuenti onesti. Va sottolineato un aspetto importante: chi ha
stilato il Piano finanziario Tari 2019 non ha fatto altro che applicare,
sbagliata o meno, la legge 147 del 2013, precisamente il
comma 654-bis il quale così dispone: “Tra le componenti di costo vanno
considerati anche gli eventuali mancati ricavi relativi a crediti risultati
inesigibili con riferimento alla tariffa di igiene ambientale, alla tariffa
integrata ambientale, nonché al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi” .
Di questo aumento avrebbero dovuto tenerne
conto già da diversi anni gli ex amministratori, ma non lo hanno fatto, probabilmente
per evitare di essere additati come svuotatasche dei calvizzanesi. Poi c’è stata la scelta di
far gravare i costi più sulle utenze domestiche che su quelle commerciali. Ecco
alcuni esempi. Bar e pasticcerie: l’anno scorso, tra quota fissa
e quota variabile, hanno pagato 12 euro al mq, contro i 9,4 euro al mq. di
quest’anno. Carrozzerie, autofficine elettrauto: l’anno scorso 11,20
euro al mq, quest’anno 7,60 euro al mq. Per ristoranti e pizzerie la
quota è rimasta più o meno la stessa: circa 11,80 euro al mq. Farmacie,
la quota è scesa da 15 euro al mq. del 2018 a 8,30 euro al mq. di quest’anno.
Perché nel 2020 potrebbe ancora
aumentare
Nel piano economico finanziario tari 2019,
dove vengono calcolati i costi da spalmare sull’utenza, non si è tenuto conto
di quelli della gestione del Centro di raccolta, perché la sua apertura al pubblico,
nonostante sia stata annunciata e slittata ben cinque volte dal primo luglio
2015, non è ancora avvenuta. Si prevede che debba andare in funzione nel 2020 e
sarà gestito dalla ditta vincitrice della prossima gara d’appalto che dovrebbe
essere bandita prima della fine del 2019.
Cosa fare per contenere ulteriori
aumenti
Innanzitutto,
bisogna differenziare bene per aumentarne la percentuale, poiché vendendo ai
Consorzi (tipo Conai) più plastica e più carta, per fare un esempio, si hanno
ricavi maggiori da sottrarre ai costi totali da spalmare sull’utenza. E non
solo. Producendo una quantità inferiore di indifferenziato diminuiscono i costi
di smaltimento che, per il 2019, presuntivamente ammontano a 370mila euro. Inoltre,
è importante il recupero dell’evasione, perché le entrate effettivamente conseguite a
seguito delle attività di recupero costituiscono una componente da sottrarre ai
costi comuni nell’anno in cui l’entrata è materialmente conseguita. Si tratta
di una ufficialità importante (sancita da una sentenza del Tar Puglia-Lecce
352/2017) che poggia sul ragionamento che considera il recupero evasione
superficie imponibile ulteriore rispetto a quella computata in sede di calcolo
tariffario. Nel Piano Tari del Comune di Mugnano, ad esempio, sono stati
defalcati dai costi totali circa 93mila500 euro di recupero evasione, in
quello di Calvizzano neanche un euro.