Calvizzano, personaggi “tipici” del passato: “Totonno ‘o Scignill”, un uomo dedito al lavoro e alla famiglia. L’ultimo banditore


Dall’appassionato di storia locale Peppe Pezone riceviamo e pubblichiamo

Continuando la rubrica dedicata ai  personaggi di Calvizzano, che benevolmente possiamo definire “tipici “, con questo articoletto vorrei  ricordare il dipendente comunale Antonio Bruno detto Totonno ‘o Scignill”, deceduto da parecchi anni. Non so di preciso quale fosse la sua attività in seno al Comune di Calvizzano, in quanto, come appresso leggeremo, lo vedevo impegnato in diverse mansioni. Iniziando poco dopo l’alba, ma anche quando era comunque necessario, spazzava le vie  del paese, quindi penso fosse inquadrato come netturbino. Sicuramente svolgeva anche l’attività di banditore, infatti ricordo quando percorreva a piedi tutto il paese, per avvertire con voce chiara e possente, che, in determinati orari, sarebbe mancata l’acqua o comunque per  altre notizie utili alla  cittadinanza. Lo ricordo pure calato in tombini comunali a sturare le fogne e spesso trasportare a spalla quarti di bovini dal macellaio in piazza chiamato  Turill ‘o Chianghier”. Ricordo la prima volta che lo notai: fu quando io e mamma,  stavamo nel famoso biscottificio “Gagliardi” e sopraggiunse lui dopo aver trainato a braccia un carrettino stracarico di legna per il forno del biscottificio, che, rapidamente, scaricò. Insomma, un tutto fare soprattutto se si trattava di lavori faticosi. Speriamo che non profittavano un po’tutti della sua benevolenza, come spesso accade  alle persone buone e volenterose. Probabilmente era  molto devoto alla Madonna dell’Arco, in quanto il lunedì in Albis, vestito anche lui da fujente, insieme ad altri  devoti del paese, raggiungeva a piedi scalzi  il santuario nella cittadina vesuviana. Qualche giorno fa a Marano ho conosciuto sua figlia Rosa che, visibilmente emozionata, mi ha parlato di lui. La cosa che più mi ha colpito di quella narrazione è stato apprendere che, una volta Totonno, benché  influenzato, verso le cinque del mattino  comunque volle andare al lavoro, nonostante la moglie e le figlie cercassero di persuaderlo a non uscire, preoccupate per le sue precarie condizioni di salute. Uscendo guardando i familiari, disse preoccupato, che se non fosse uscito  i calvizzanesi che da li  poco sarebbero usciti per recarsi al lavoro avrebbero  trovato  il corso del paese sporco. Rosa ha terminato il racconto del suo papà affermando  con mal celato orgoglio e un po’ commossa: ” papà era solo per la famiglia e cercava di non farci mancare nulla” .A volte penso a tutte quelle persone che come lui lavorano sodo  e  senza mai lamentarsi e facendo bene ed onestamente  il proprio dovere. Purtroppo quasi sempre negli ambienti di lavoro non sono affatto gratificate, e addirittura non considerate. Solitamente sono persone umili, pertanto non  inclini a primeggiare, ad apparire, né a sponsorizzarsi. Questa condizione di converso, solitamente conferisce  loro una evidente  serenità interiore , un certo senso di pacatezza, di tranquillità. Non so se questa condizione è conseguente ad una sorta di rassegnazione, o si tratta di un dono del Signore. Opterei per la seconda ipotesi.

Peppino Pezone



Rosa Bruno, una delle due figlie di "Totonno 'o Scignill", vive a Marano. Un'altra risiede a Mugnano



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