Eccellenze maranesi, il neurochirurgo Michele Carandente nominato primario all’Ospedale di Nocera

E’ la prima volta che un medico maranese assurge a un ruolo così importante nell’ambito ospedaliero

Foto: fonte Miodottore 
Ora  è ufficiale: il medico maranese Michele Carandente è stato nominato direttore dell’Unità di neurochirurgia dell’ospedale Umberto I° di Nocera Inferiore. Si è classificato al primo posto al concorso  per primario, bandito dall’Asl di Salerno.
Vanta un curriculum di tutto rispetto: ha operato presso il 2° Policlinico, a Villa dei Fiori di Mugnano di Napoli, agli ospedali napoletani Monaldi,  Cotugno e Cardarelli di Napoli, in quest’ultima struttura è stato anche direttore per circa 4 anni.. In totale ha eseguito oltre 3mila interventi di cui la maggior parte come primo operatore. Dal 1987 al 1993 è stato componente del Comitato di Gestione prima e successivamente dei garanti, ricoprendo la carica di Vice-Presidente dell' USL 23 della Regione Campania. Poi, nel 1993, ha ricoperto il ruolo di Segretario generale provincia di Napoli aggiunto del sindacato CISL Medici . Ha fondato ed è stato Presidente per circa 20 anni della Associazione Culturale "Club Medicina e Cultura" di Marano: fra le diverse attività curava la redazione e al pubblicazione della rivista scientifica trimestrale "Physician", un mensile locale "Idea Città", concerti musicali di musica classica nel mese di aprile e la pubblicazione di raccolte di poesie di autori emergenti. Ha curato la pubblicazione del volume 14 n° 4 della Rivista Medica "Emergenze in neurochirurgia" e la monografìa "Nuova classificazione degli Aneurismi dell'arteria comunicante anteriore". Agli inizi degli anni ’90 è stato assessore alla Pubblica Istruzione, consigliere comunale e candidato alla poltrona di Primo cittadino nel 2001 e nel 2006 a Marano. Carandente è il padre di Luigi, consigliere comunale di maggioranza, eletto nella lista Agorà, una delle tre che appoggiava il sindaco Visconti, ed è il suocero dell’assessore alle Politiche Sociali, Floriana Trematerra. Autore di numerosissime pubblicazioni, l’ultima è Alif, finita di stampare a marzo 2018. Con ALIF, acronimo di anterior lumbar interbody fusion, una tecnica mini-invasiva utilizzata per trattare la patologia spinale lombare degenerativa, Carandente ha voluto mettere a disposizione dei colleghi neurochirurghi, la sua esperienza in questo settore, dal momento che ha trattato più di cento pazienti e impiantato oltre 200 cages (strutture a gabbiette che servono a stabilizzare l’area tra due o più dischi della colonna vertebrale). Carandente, 62 anni il prossimo 28 marzo,  è sposato con Maria Rosaria Orlando dalla quale ha avuto tre figli, due maschi e una femmina, è figlio di contadini che hanno lavorato sodo, sacrificandosi per portare la famiglia avanti.  
I miei genitori sapevano che il riscatto della loro vita sarebbe arrivato dai figli – scrive Carandente  nella prefazione al libro ALIF – Si sacrificavano per mantenerci agli studi tra mille rinunce. Ed io giuravo a me stesso che non li avrei deluso. Quando mio fratello maggiore si ammalò, per morire a diciannove anni di una grave malattia del cuore, decisi che sarei diventato medico. Ce la feci”.   

Il libro



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