Marano-Mugnano, collaborò per il periodico “L’attesa” anche il giornalista-scrittore Alberto Ferrero: lo ricordiamo nell' anniversario della sua morte



Un tumore al cervello  stroncò, due anni fa, la giovane vita di Alberto Ferrero: aveva 41 anni, era maranese di via Baracca, ma da alcuni anni viveva a Rho in provincia di Milano dove insegnava all’IPSCT E. Lombardini. Era sposato da alcuni anni, senza figli, con Teresa Mallardo originaria di Mugnano, la città dove si svolsero i funerali, nella chiesa Beato Nunzio Sulprizio di via Crispi. I resti vennero cremati nell’impianto di Domicella in provincia di Avellino.
Alberto era anche un giornalista: aveva scritto diversi articoli per il Mattino e aveva collaborato per alcune testate, tra cui L’attesa di Marano. Scrisse anche un libro che ebbe un discreto successo. La pubblicazione s’intitola “Manuale dei fantasmi napoletani- tipologia e testimonianze del soprannaturale partenopeo” edito da Boopen. Una porta aperta sul mondo segreto e sotterraneo dei fantasmi, che vengono, prima catalogati e descritti e, poi, narrati con la serietà dell’indagine storica, che fa nascere anche nel lettore più scettico un piccolo dubbio. Quell’incertezza, tutta partenopea,  del “non è vero ma ci credo”.
 All’Istituto per tumori Besta di Milano, dove veniva seguito Ferrero, rimasero colpiti dalla rete di solidarietà che venne a crearsi in seguito alla scomparsa del giornalista-scrittore. I dirigenti del noto Istituto per la cura e la ricerca del cancro al cervello, scrissero una commovente lettera per ringraziare i genitori di Alberto”… La solidarietà che si è creata,  frutto di stima e amicizia – concludeva la missiva - è la migliore testimonianza che la vita continua”.   
Sono sicura che Alberto Ferrero – scrisse una sua amica su facebook - sta qui da qualche parte. Forse nel primo raggio di luce quando spunta il giorno, forse nell' odore delle rose che il mese di maggio fa sbocciare. Devi essere qua, per forza. Ti voglio bene”.



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