Il Comune di Calvizzano non ha soldi, la Banca del Lavoro gli abbona milletrecento euro sul debito da saldare
Al Comune le novità sono
all’ordine del giorno. Qual è l’ultima? A febbraio 2018 spuntò un debito con la
Banca Nazionale del Lavoro di 42mila231,85
euro, oltre interessi legali e altre spese, del quale ne venimmo a conoscenza
solo quando venne pubblicata all’albo pretorio online la
determina di liquidazione di una parte del credito vantato dal noto Istituto di credito. I
fatti. Con ricorso e pedissequo decreto ingiuntivo del 16 maggio 2017, La BNL
ingiungeva al Comune di pagare la somma di oltre 42mila euro
quale rimborso degli oneri retribuiti sostenuti dalla stessa banca, in
dipendenza delle assenze dal lavoro dell’ex Consigliere comunale, assessore e vicesindaco Cristofaro Agliata (deceduto
ad aprile 2014). Il Comune, in data 6 giugno 2017, comunicava al legale della
BNL, avvocato Lucio De Angelis, che, date le ristrettezze economiche dell’Ente,
intendeva procedere al pagamento del debito in due tranche: 50% della somma entro
il 31 dicembre 2017 e la restante parte entro il 31 dicembre 2018. L’avvocato
De Angelis, pochi giorni dopo, confermava la disponibilità della Banca ad
accettare questa soluzione. Ma, al 15 gennaio 2018, la prima parte del debito
non era stata ancora onorata dal Comune, per cui arrivava una nota di sollecito
da parte del legale di fiducia della Banca. Da una verifica effettuata dalla
responsabile dell’Ufficio avvocatura, dottoressa Margherita Mauriello, risultava
che il Comune, nel 2013, aveva già liquidato alla BNL una somma di 1.890, 25
euro relative alle assenze della buonanima di Agliata, fatte nel 2012. Così
l’importo complessivo dovuto scese a 40mila341,60 euro. La prima rata
liquidata all’Istituto bancario, dunque, ammontò a 20mila euro: per la prossima
se ne sarebbe parlato il 31 dicembre 2018, salvo complicanze. E la complicanza
è arrivata. In merito al pagamento del saldo di 20mila341 euro, il Comune ha
fatto presente al legale dell’Istituto di credito di poter pagare solo 19mila
euro in virtù delle ristrettezze economiche, condizione che è stata accettata
dalla banca.