Ieri
mattina, dopo una notte agitata alle spalle nelle stanze di un albergo di
Qualiano, gli sfollati dello stabile di Corso Mirabelli si sono presentati al
Comune per interloquire con le istituzioni. Sono stati ricevuti intorno alle 13
e 30, dopo essersi recati prima nelle loro abitazioni per recuperare indumenti
ed effetti personali, sotto l’attento controllo dei vigili del fuoco (va anche sottolineato
l’ottimo lavoro dei vigili urbani), tornati sul posto per altre formalità legate
alla sicurezza. Gli sfollati sono stati ricevuti
dal Commissario straordinario Francesco Prencipe, ma c’erano anche i
sovraordinati Biagio Chiariello e l’ing. Giovanni Amato, l’ing. Giovanni Ulini
dello staff della Commissione straordinaria, il comandante e il vice-comandante
dei vigili urbani, Vitantonio Marchesano e Raffaele Ferrillo, il capo dell’Ufficio
tecnico, ing. Lorenzo Tammaro, la segretaria comunale Maria Clara Napolitano, la
responsabile dei Servizi sociali, dottoressa Angela Cacciapuoti, i proprietari
dello stabile pericolante, il direttore dei lavori del palazzo demolito, ing.
Raffaele Tammaro, e il proprietario Antonio
Martiello. Questi ha garantito a sue spese l’alloggio per una settimana in
albergo degli sfollati, nelle more che trovino sistemazione in altre
abitazioni. Martiello si accollerà anche le spese di trasloco delle singole
famiglie. Ai proprietari dello stabile inagibile spetterà metterlo in sicurezza
nel più breve tempo possibile per evitare disagi alla circolazione, ai
commercianti e agli abitanti del posto. Fin
qui i fatti. Di eventuali responsabilità
ancora non si parla: spetta alla giustizia
stabilirle. Adesso qualche domanda, alle
quali gradiremmo arrivasse anche qualche risposta: era il caso di sbarrare via
Roma (la strada attigua allo stabile demolito) con via Ritiro (la strada
parallela a via Roma) ancora chiusa al
traffico veicolare? Non si poteva attendere prima l’apertura di questa
importante arteria cittadina e poi rilasciare il permesso a costruire?