“Il Mezzogiorno non ha bisogno di Salvini, ma di un cambio di rotta: a Marano può avvenire solo con Visconti e un centrosinistra unito”
Dall’opinionista
Franco De Magistris riceviamo e pubblichiamo
A bocce ferme, a
chiusura delle urne e risultati acquisiti, alcuni amici e compagni mi
chiedono cosa ne pensi. Per il rotto della cuffia siamo riusciti a salvare una
debacle di quell'area innovativa, progressista, ma più in generale di quella parte della società
civile preoccupata di una possibile ventata di destra, considerato i soggetti in campo che la
rappresentano nel ballottaggio del 4 novembre.
Grazie al valore aggiunto del candidato a Sindaco
Rodolfo Visconti e di Agorà, possiamo pensare ad uno stravolgimento di rotta,
ad una vittoria nel ballottaggio del nostro competitor che, unitamente al
gruppo dei consiglieri eletti e da eleggere dell'intera area di riferimento,
sappiano costruire una squadra coesa se oggi, sappiamo costruire una cordata dell'intero centro
sinistra, nessuno escluso, con il supporto determinante di quella parte della
società civile che ha chiesto e chiede il cambiamento. Per i più'
ottimisti come me, sono certo, per i più pessimisti, un tentativo da percorrere, senza
nessun calcolo di bottega, questo modello amministrativo è sicuramente vincente
e da trasferire, dove il sapere aggiunto alla conoscenza, all'intraprendenza dei
giovani, ed al fare, può superare le reali difficoltà che la città presenta e
fa la differenza con l'altro competitor, che ,se vincente, potrebbe portare ad un ulteriore scioglimento del
consiglio comunale.
La prima considerazione da non sottovalutare è che
circa la metà dei cittadini ha disertato le urne per cui ci impone un'attenta
riflessione ed un invito a questi a recarsi alle urne perché non siano tradite
le loro aspettative. Qui posso
rispondere all'amico Carlo Palermo "se le affermazioni del Commissario
Prefettizio sono fondate, l'impossibilità a correggere le distorsioni della
macchina comunale, il rischio che la nuova amministrazione si potrebbe trovare
in condizioni di non governare o nuovamente sciolta come la precedente, esisterebbe.
Quindi non servirebbe invocare il popolo, ma la Magistratura per una bonifica
ambientale?".
La Magistratura faccia il suo corso, mentre continuo a
sostenere che l'atto più alto in
democrazia è rivolgersi ai cittadini. Se
limiti ci sono stati verrebbero da parte dei Commissari Prefettizi, in quanto, a mio avviso, non avrebbero
saputo comunicare al Prefetto e, per esso, al Ministro degli Interni che la
città forse non era pronta per il responso elettorale. Se ciò fosse avvenuto, la colpa sarebbe stata dei
dirigenti leghisti locali e provinciali averle sollecitate, e che nessun risultato hanno riscosso da
questa competizione anticipata, se non avallare un ulteriore probabile scioglimento
anticipato?
Una ulteriore dimostrazione che Marano e il
Mezzogiorno non hanno bisogno di Salvini, ma di un cambio di rotta che non può
non venire dagli innovatori.
22/10/2018
Franco De Magistris