Dedicato a Carlo di Borbone il tratto calvizzanese prospiciente l’Alveo Camaldoli, ma solo sulla carta: manca ancora l’ok della Prefettura
Sono trascorsi 15 mesi dall’approvazione in giunta della
proposta della Commissione per la toponomastica di dedicare la strada
prospiciente all’alveo Camaldoli (tratto incrocio con via Mazzini fino al
confine con Vilaricca) a Carlo di Borbone (1716- 1788), ma l’iter burocratico è
ancora fermo. Al momento c’è solo l’ok della Società Napoletana di Storia
Patria, manca ancora quello della Prefettura. A questo punto riteniamo sia più giusto che la
palla passi alla prossima amministrazione.
Il vero promotore di questa iniziativa è stato l’ex
vicesindaco, poi sindaco aggiunto in seguito al decesso di Salatiello, Lorenzo
Grasso, presidente dell’associazione neo borbonica “Sud Libero per la
Nazione Due Sicilie”.
“Abbiamo
subito trovato convergenza sul nome – affermò Lorenzo Grasso a gennaio
2016, quando era presidente della commissione toponomastica – poiché è notorio che Carlo di Borbone
restituì a Napoli l’indipendenza dopo oltre due secoli di dominazione straniera
e fu promotore di una politica riformista che gli valse l’appellativo di
“monarca illuminato”. Inoltre, la strada che gli abbiamo dedicato è attinente
alla sua figura, perché costeggia l’alveo Camaldoli, realizzato ai tempi dei
Borboni per canalizzare le acque meteoriche che scendevano dalla
collina, divenendo una preziosa risorsa per tutta l’agricoltura. Irrorava
i campi e li rendeva rigogliosi”.