Hinterland, riduzioni ed esenzioni tassa rifiuti: Calvizzano unico Comune a non agevolare le fasce deboli, Mugnano e Giugliano i più virtuosi
A Calvizzano il disagio non è mai contato.
A Mugnano riduzioni per le nuove attività commerciali sorte sul territorio
Da un nostro studio dettagliato sui
regolamenti Tari della maggior parte dei Comuni del comprensorio giuglianese
emerge che Calvizzano è l’unico Comune a non prevedere sconti per le famiglie a
basso reddito o con presenza di invalidi, contrariamente a quanto accade a
Marano, Mugnano, Villaricca e Giugliano (dei regolamenti tari di Qualiano e
Melito non siamo riusciti a entrarne in possesso, nonostante la meticolosa
ricerca sui rispettivi siti istituzionali). A Calvizzano, dunque, sono state
inserite nel regolamento solo una parte delle riduzioni ed esenzioni dettate
dal comma 659 dell’art. 1 legge 147/ 2013: unico occupante, abitazioni tenute a
disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo, eccetera.
Quindi, niente sconti ai meno abbienti.
Ma perché Giugliano e Mugnano sarebbero
i più virtuosi? Perché la copertura economica, come è scritto nei rispettivi
regolamenti, viene assicurata attraverso apposite autorizzazioni di spesa,
facendo ricorso a risorse provenienti dalla fiscalità generale, mentre a Marano
e Villaricca il costo delle riduzioni/esenzioni, detassazioni e agevolazioni,
come è scritto nei rispettivi regolamenti, resta a carico
di tutti i contribuenti (anche di quelli che non beneficiano di alcun
sconto) in osservanza all’obbligo della copertura dei costi. Marano quest’anno
ha spalmato pure una parte dei crediti inesigibili sui contribuenti.
Approfondimento
Ampia facoltà ai comuni sulle riduzioni
e sulle esenzioni
Ampi poteri ai Comuni sulle agevolazioni
fiscali per il nuovo tributo sui rifiuti. Infatti, hanno il potere di
concedere, attraverso il regolamento, riduzioni tariffarie, senza limiti, ed
esenzioni anche legate al reddito familiare. Le agevolazioni Tari possono
essere collegate alla capacità contributiva dei contribuenti, desunta gli
indicatori della situazione economica (Isee). Queste previsioni sono contenute
nell'articolo 1, commi 659 e 682, della legge di Stabilità (legge n. 147/2013).
Le amministrazioni locali, dunque, hanno un'ampia facoltà di stabilire
riduzioni ed esenzioni senza limiti. Novità importante è senz'altro quella che
consente di tener conto anche della situazione familiare dei contribuenti
soggetti al prelievo. Con regolamento possono essere deliberate riduzioni
tariffarie, che a differenza della vecchia Tares non sono più soggette alla
soglia massima del 30%, o esenzioni per particolari situazioni espressamente
individuate dalla legge. Normalmente le riduzioni della tassa per il servizio
di smaltimento vengono riconosciute in presenza di determinate situazioni in
cui si presume che vi sia una minore capacità di produzione di rifiuti.
Inoltre, nei casi previsti dalla legge in cui il Comune ha il potere di
deliberare le riduzioni tariffarie, il comma 659 gli consente anche di andare
oltre fino ad arrivare al riconoscimento delle esenzioni. In particolare,
questi benefici possono essere concessi per: abitazioni con unico occupante;
abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e
discontinuo; locali e aree scoperte adibiti a uso stagionale; abitazioni
occupate da soggetti che risiedono o hanno la dimora, per più di sei mesi
all'anno, all'estero; fabbricati rurali a uso abitativo. A questi si aggiunge,
poi, l'agevolazione mirata ai soggetti meno abbienti che hanno
una ridotta capacità contributiva, misurata anche attraverso l'Isee. Il
comma 682 contempla tra i beneficiari delle agevolazioni Tari anche le famiglie
a basso reddito. I Comuni possono concedere riduzioni ed esenzioni per le
famiglie più bisognose, legate al reddito e alla capacità contributiva della
famiglia, anche facendo ricorso all'indicatore della situazione economica
(Isee). E non è imposto di finanziare riduzioni ed esenzioni previste
dalla legge con l'iscrizione in bilancio delle relative somme come
autorizzazioni di spesa. Il consiglio comunale, tra l'altro, può
decidere di far ricadere anche il costo delle agevolazioni atipiche, vale a
dire quelle non contemplate dalle norme di legge, sull'intera platea dei
contribuenti purché non eccedano il limite del 7% del costo complessivo del
servizio. Le spese non coperte sono a carico della collettività e vanno
finanziate attraverso la fiscalità generale. Del resto, gli enti possono
deliberare riduzioni tariffarie ed esenzioni Tari diverse da quelle già
previste dalla legge e solo se superano il tetto del 7% del costo del servizio
si pone il problema della copertura finanziaria. Tuttavia, sia la mancata che
la parziale iscrizione in bilancio delle spese vanno a incidere negativamente
su coloro che pagano il tributo, considerato che devono comunque essere coperti
i costi del servizio. La copertura integrale per la concessione delle
agevolazioni era invece imposta per la Tarsu, proprio per evitare un aumento
della tassazione a carico dei soggetti obbligati al pagamento. Questa regola in
un primo momento valeva anche per la Tares, fino a quando il legislatore nel
secondo semestre del 2013 non ha modificato la norma che richiedeva
l'iscrizione in bilancio delle somme necessarie a finanziare riduzioni ed
esenzioni. In seguito alle modifiche apportate all'articolo 14 del dl
salvaItalia (201/2011) dall'articolo 5 del dl 102/2013, anche per la Tares non
era più richiesto che le agevolazioni deliberate fossero finanziate dal comune
con risorse diverse da quelle provenienti dal tributo. La norma, in sede di
conversione del decreto, ha però fatto rivivere l'articolo 14, comma 19, del dl
201/2011, prima abrogato, che imponeva ai comuni la copertura finanziaria
integrale per la concessione delle agevolazioni non previste dalla legge,
apportandovi però dei correttivi. Con le integrazioni alla disciplina Tares, ex
articolo 5 del dl 102, inoltre era stato dato alle amministrazioni locali il
potere di introdurre ulteriori riduzioni ed esenzioni legate reddito familiare.
Il legislatore, quindi, aveva già anticipato al 2013 per la Tares la misura di
favore, contenuta nella legge di stabilità 2014, che consente di tener conto
della situazione familiare dei contribuenti soggetti al prelievo.
Fonte: Italia Oggi Sette
Utenze domestiche, riduzioni ed
esenzioni Comune per Comune per le fasce deboli
A Calvizzano il disagio non conta. Zero riduzioni
tariffarie. Si tiene conto, infatti, solo di quelle ai sensi dell’art. 1, comma
569, della legge 147/ 2013
Giugliano, il Comune che agevola di più
le fasce deboli
1) Riduzione
del 50% per le utenze in cui è presente nella famiglia una persona alla quale
sia stata riconosciuta una invalidità civile del 100% o una inabilità al lavoro
al 100 o l’indennità di accompagnamento, a condizione che l’indicatore della
situazione economica equivalente (ISEE) della famiglia sia inferiore ad: euro
22mila nel caso che l’invalido sia unico occupante; 16mila 12 euro per le
famiglie composte da 2 persone compreso l’invalido; 13mila764 euro per le
famiglie composte da 3 persone compreso l’invalido; 12mila569 euro per le
famiglie composte da 4 persone compreso l’invalido; 11mila824 euro per le
famiglie composte da 5 persone compreso l’invalido.
2) Riduzione
del 30% per ragazze madri, persone legalmente separate e vedove, a condizione
che: abbiano almeno un figlio minore a carico; l’indicatore ISEE della famiglia
sia inferiore a 8mila500 euro più 500 euro per ogni figlio a carico; che il
nucleo familiare sia composto esclusivamente dal richiedente e dai figli.
3) Riduzione
del 30% per le coppie ultrasessantacinquenni a condizione che: l’indicatore
della situazione economica equivalente ISEE della famiglia sia inferiore a
8mila euro; il nucleo familiare sia composto esclusivamente dalla coppia
ultrasessantacinquenne.
Marano
1) Riduzione
del 50% nei casi in cui le persone fisiche e i componenti del nucleo familiare
versino in disagiate condizioni economiche, per cui il reddito familiare non
sia superiore nell’anno di riferimento a 12mila euro lordi; tale importo potrà
essere aggiornato ogni anno, laddove si riscontrasse che esso è inferiore al
valore annuale di due pensioni minime.
2) Riduzione
del 30% nei casi in cui le persone fisiche e i componenti del nucleo familiare
siano in possesso di decreto previsto dall’art. 3 comma 3 legge 104/92.
Mugnano
A) Riduzione
del 25% per reddito ISEE inferiore o uguale a 7mila500 euro con abitazione
principale non appartenente alle categorie A1-A7-A8-A9 ed essere in regola con
i pagamenti degli ultimi due anni precedenti alla presentazione dell’istanza.
B) Agevolazione
per invalidità: requisiti tutti coesistenti per l’accesso a una riduzione del
50%: reddito ISEE inferiore o uguale a 7mila500 euro; assoluta mancanza di
titolarità di diritto reale su immobili (terreni o fabbricati) presenti su
tutto il territorio nazionale ad eccezione dell’abitazione principale e al
massimo di una pertinenza di categoria C2-C6-C7 (gli eventuali immobili dati in
comodato gratuito per l’agevolazione IMU non sono considerate abitazioni
principali); abitazione principale non appartenente alle categorie A1-A7-A8-A9;
essere in regola pagamento tassa rifiuti ultimi due anni; presenza nel nucleo
familiare di un soggetto risultante invalido al cento per cento.
Novità introdotte nel 2017
Tre le principali novità ratificate nel 2017, la riduzione
della Tari per i primi tre anni per le nuove
attività commerciali sorte sul territorio (start-up); un’agevolazione
“antispreco” per quelle imprese che distribuiscono beni alimentari e che a
titolo gratuito donano le eccedenze alimentari agli indigenti; l’esenzione
della tassa sui rifiuti per i luoghi di culto e relative pertinenze.
Villaricca
1) Abitazioni
occupate da persone portatrici di handicap grave riconosciute invalide con
connotazione di gravità ai sensi della legge 104/92 o titolare di indennità di
accompagnamento: riduzione del 50%.
2) Abitazioni
tenute a disposizione di anziani che domiciliano permanentemente in case di
cura o di riposo.