Calvizzano, verso l’approvazione di un bilancio al risparmio: pochissimi gli spazi di manovra. Intanto, le casse comunali continuano a “piangere”



Riproponiamo l’articolo del 13 marzo scorso: fummo buoni profeti, ma parafrasando un antico refrain, “nun c’era  bisogna ‘a zingara p’andivinà Cuncè“


Tra ratei di mutuo, stipendi e copertura del disavanzo di amministrazione pregresso, occorrono circa  tre milioni di euro all’anno. Alla fine resta ben poco da poter spendere. L’alternativa? Economizzare, cominciando a tagliare gli sprechi, a evitare  spese inutili  e attivarsi per reperire nuove fonti di finanziamento ( pubbliche e private) a costo zero per il Comune, altrimenti si corre il serio rischio di non avere in cassa neanche i soldi per poter  riparare le buche stradali


I conti sono semplici e lineari: annualmente, tra stipendi, ratei di mutuo e debiti vari, occorrono circa  3 milioni di euro, pertanto restano poche centinaia di migliaia di euro delle entrate di bilancio da destinare alla programmazione degli interventi sul territorio. In dettaglio le spese annuali a gestione vincolata. Un milione350mila euro servono per pagare gli stipendi ai 27 dipendenti (parliamo di quelli a tempo indeterminato). Grava pure sul Comune la spesa di 100 mila euro prevista per l’integrazione ai 12 lavoratori socialmente utili, stipendiati dall’Inps. Un milione 100 mila euro necessitano per il pagamento sia delle rate dei mutui contratti negli anni passati con la Cassa Depositi e Prestiti (tra cui anche quello più recente di 850mila euro per gli espropri della villa comunale) sia delle tranche annuali da liquidare agli Enti che hanno transatto i loro crediti con il Comune, tra cui Acqua Campania (rata annuale pari a 214mila396 euro) e Consorzio cimiteriale Mugnano-Calvizzano (rata annuale di 41mila106,75 euro). Nel milione350mila euro è compresa anche la rata annuale (la più sostanziosa) occorrente per rimborsare allo Stato la quota capitale più gli interessi dei due prestiti ammontanti a 7milioni600mila euro, ottenuti in base al decreto spalma debiti. Circa350mila euro, infine, vanno messi da parte  annualmente (e per altri 27 anni) per ripianare il disavanzo tecnico di circa 10milioni di euro. (ne parliamo in un articolo a parte). Sommando le cifre in grassetto si arriva a circa tre milioni di euro.



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