La doccia fredda è arrivata verso le 15.30
di ieri 17 aprile, circa 7 mesi dopo l’insediamento della Commissione d’accesso,
a meno di due mesi dalle amministrative del 10 giugno. Un comunicato della
presidenza del Consiglio dei Ministri annunciava che il Consiglio comunale di
Calvizzano è stato sciolto per ingerenza
della criminalità organizzata. Verso le 16.00, appena rimbalzata la notizia al
Comune, alcuni consiglieri di maggioranza sono accorsi nella stanza del vicesindaco.
Anche se da tempo tirava aria di scioglimento, lo choc è stato enorme per
amministratori e cittadini. Come è stato, come non è stato, oggi ci ritroviamo in
Municipio, per la prima volta nella storia della città, Commissari straordinari
che dovranno nei 18 mesi del loro mandato (prorogabili di ulteriori 6 mesi)
stralavorare per assicurare almeno l’ordinario. E’ una giusta punizione per la
nostra città? “Quando si tocca il fondo
ci si può solo rialzarsi e questa è l’occasione giusta per farlo”, scrive
un commentatore. E la città, al di là di eventuali ingerenze della camorra (aspettiamo
le motivazioni dello scioglimento per capire meglio), con questa classe
politica allo sbando, per biechi interessi o per ottusa ampollosità (salvando
la pace di pochi), il fondo lo aveva toccato: strade tutte rotte, marciapiedi
impraticabili, impianti sportivi alla mercè di teppistelli arroganti, villa
comunale costata circa 2milioni di euro, da poco inaugurata e già irriconoscibile,
scuole insicure, centro storico che cade a pezzi, commercio allo stremo, serbatoio
idrico e isola ecologica pronti da tempo e mai attivati, gente che ha venduto
il sorriso, totale mancanza di servizi. Il quadro è veramente nero! La cultura?
Quelle poche offerte culturali, provengono dalla Chiesa parrocchiale, dalla
scuola e da qualche privato animato da buoni propositi. Allora, in questi due
anni che ci separano da nuove elezioni, non rimane altro che rimboccarsi le
maniche e iniziare a lavorare per la formazione di una nuova classe dirigente seria,
preparata che sappia dare una svolta alla città in tutti i sensi. Via per
sempre burattini e camaleonti ai quali interessa solo occupare le poltrone del
potere locale e “grazie” ai quali ci ritroviamo addosso l’etichetta di città
della camorra, che potrebbe farci vergognare di dire che siamo di Calvizzano. L’ottimista
che c’è dentro di noi ci induce a sperare che la possibilità di un domani
migliore ci sia ancora. Per questo, come portale di informazione, resteremo
sempre vigili fino a che le forze ce lo permetteranno.