L’ultimo atto pubblicato all’albo pretorio online riguardante la
ristrutturazione e la gestione del campo sportivo Italia di via Caduti di
Superga è una delibera di giunta datata 5 febbraio 2016: a distanza di due
anni, la situazione è ancora in stand by. E resterà così perlomeno fino
alle prossime elezioni, ma non si sa quali: quelle di primavera 2018 o del 2020.
I fatti. L’amministrazione, data la
carenza di risorse comunali, manifestò la volontà di avviare il procedimento di
restyling della struttura sportiva, facendo ricorso al project financing (finanza
di progetto). Bisognava e bisogna ancora, visto che non esiste alcun atto che annulli
quello di febbraio 2016, reperire sul mercato, attraverso un bando di gara (mai
pubblicato), un soggetto privato, disposto a investire circa 700mila
euro. Privato che, ovviamente, trae profitto dalla gestione
(generalmente trentennale, anche se non è stata ancora quantificata)
dell’opera. Prima di pubblicare la gara ad evidenza pubblica con l’offerta
economicamente più vantaggiosa, occorreva, però, munirsi di uno studio di
fattibilità, corredato da un piano economico finanziario, per il necessario
adeguamento al piano triennale dei lavori pubblici. Al capo dell’Ufficio
tecnico, Lorenzo Tammaro, venne demandata l’adozione degli atti di competenza,
tra cui il reperimento di un professionista di provata esperienza per la
redazione dello studio di fattibilità (il costo fu quantificato
in 6mila875,11euro, oltre iva e cassa professionale). Da
allora non si è saputo più niente. Eppure il piano triennale dei lavori
pubblici 2016-2018, approvato in Consiglio comunale a giugno 2016, riportava
l’inizio dei lavori al terzo trimestre 2016, poi spostati (con delibera
consiliare del 31 marzo 2017) al quarto trimestre 2017 e con l’ultimo piano
triennale approvato in giunta il 28 dicembre slittati ancora al quarto
trimestre 2018 e da completare entro il quarto trimestre 2019. Tutto questo
sempreché il Comune non venga sciolto e che la nuova amministrazione sia
intenzionata a non cambiare i piani. Certo,
è deplorevole aver lasciato una struttura abbandonata a se stessa, quando, da
quello che ci risulta, ci sarebbe un imprenditore locale serio e motivato,
disposto a rischiare capitali propri pur di far risorgere un impianto dal passato
glorioso e vanto della città.