Le
motivazioni le spiega Roberto Saviano su l’Espresso della settimana scorsa: “è
un film d’animazione visionario che racconta la città vera. Chi vuole cambiarla
e chi ha interesse a che tutto rimanga com’è”. “E’ stata una frase – afferma il grande
scrittore – pronunciata da Primo Gemito a farmi sentire in sintonia con Gatta
Cenerentola (“se non fosse per quelli che ne fanno una questione personale,
questo mondo sarebbe abbandonato a se stesso”), un uomo che non nutre più alcuna
speranza di cambiare le cose, epperò sa che le persone si possono ancora
salvare”
Cenerentola è cresciuta
”quasi come una gatta selvatica” sulla Megaride, ferma nel porto di Napoli. Una
immensa imbarcazione, che era stata il luogo dei sogni di rinascita per la
città, attraverso tecnologie avveniristiche, del filantropo e scienziato
Vittorio Basile (doppiato da Mariano Rigillo), eliminato
dopo il matrimonio con Angelica (Maria Pia Calzone), donna e complice del
boss Salvatore Lo Giusto, detto O’ rre (Massimilano Gallo), che utilizza
l’eredità di Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale
del riciclaggio. Per lui Napoli non è città da cambiare, da migliorare.
Napoli deve restare com’è, disperata e senza speranza. Ed è proprio la Megaride, diventata un
bordello, dove spadroneggiano le sei sorellastre di Cenerentola, a fare
da teatro alla ricerca di giustizia della protagonista. Primo Gemito (Alessandro Gasmann gli presta la voce), poliziotto,
ex uomo della scorta di Basile, tenta di acquisire le prove per incastrare ‘O
rre, ma, durante una retata, viene ferito e rischia di essere ucciso: viene salvato
dalla Gatta Cenerentola. Così come la Megaride anche Napoli versa sempre più
nel degrado.
“Gatta
Cenerentola – scrive Saviano – come tutto ciò che produce Napoli ferisce. Non c’è
speranza perché niente e quasi nessuno si salva; soprattutto il sogno di Vittorio
Basile che era un sogno di cambiamento. Il Polo di Basile al porto di Napoli mi
ha ricordato un sogno che so irrealizzabile, che cambierebbe il volto della
città: il Guggenheim (un museo di arte moderna) di Bagnoli, nell’ex area ex
Italsider. Perché sono i sogni a far crescere gli uomini e i luoghi in cui
vivono”.
Una nostra breve considerazione
Ci
sono tantissime persone che da Napoli vorrebbero scappare, ma ci sono anche
coloro che vorrebbero restare (quei pochi che hanno la militanza nel dna e non
si venderebbero per nessun motivo al mondo, insomma quelli che ne fanno una questione
personale) per contribuire a cambiare lo stato delle cose. Quest’ultimi sanno bene
di non approdare ad alcun risultato, ma è giusto che combattano contro qualcosa
o qualcuno: la camorra, la mala politica, la corruzione, chi devasta l’ambiente,
non fosse altro per dare l’esempio e star bene con se stessi.