Nelle vene dello scienziato Fioretto scorre sangue calvizzanese. E’ ricercatore negli States: si occupa di intelligenza artificiale
Nando Fioretto, 31 anni, nato a San Severo
(provincia di Foggia), figlio dei calvizzanesi Biagio Fioretto e Anna Ferrillo,
dopo aver conseguito la laurea in Informatica a Parma, si è specializzato in
intelligenza artificiale presso l’Università di Udine, dopodiché, avendo vinto
una borsa ricerca, si è trasferito nel New Messico. Adesso vive nel Michigan,
precisamente ad Ann Arbor, sede di una delle più prestigiose Università
americane. Ha il titolo di “Research Fellow”, l’equivalente di un ricercatore
in Italia. Ha un contratto di tre anni con l’Università del Michigan, dove
studia metodi per proteggere la privacy e la sicurezza di individui,
soprattutto nel contesto della mobilità.
“Oggi
giorno – spiega Fioretto - quando ci spostiamo, consciamente o
inconsapevolmente, “doniamo” una quantità enorme di informazioni, indicando la
nostra posizione, dove abbiamo fatto compere, e quanto tempo siamo stati fuori
di casa. Recenti studi dimostrano che sono sufficienti solo quattro punti
(spazio-temporali) per riconoscere, quasi certamente, un particolare individuo.
Il nostro lavoro - continua il giovane
ricercatore - permette gli utenti di utilizzare applicazioni che rilevano
posizioni, e comunemente installate nei nostri smart phones (come google maps,
o Facebook), o di effettuare pagamenti con carta di credito nei vari negozi,
senza esser “tracciati”. La privacy dell’individuo viene protetta e, nel
contempo, permettiamo di utilizzare una versione “falsificata” di questi dati
ai fini di analisi statistiche, garantendo alta fedeltà dei risultati”.
Le sembra giusto che le migliori menti debbano
sempre scappare via dall’Italia per avere il sacrosanto riconoscimento, ma
soprattutto una dignità lavorativa?
“Ho vissuto le realtà di pochi centri di
ricerca italiani – dice Fioretto - quindi il mio “insieme dei campioni” e’ troppo
piccolo per poter trarre delle conclusioni. Le mie “piccole” osservazioni mi
fanno notare una carenza di forza lavoro. Ciò e’ dovuto spesso alla mancanza di
adeguati fondi per la ricerca. Fondi che servono per sostenere questa forza
lavoro (studenti, ricercatori, staff, etc.). Non sono necessariamente a favore
del fatto che la spesa della ricerca debba esser sostenuta interamente del
governo Italiano. Ma la realtà e’ che ci sono pochissime aziende, in Italia,
che investono nella ricerca. C’e’ bisogno quindi di stimolare una
collaborazione sana e duratura tra aziende e centri di ricerca/università”.
Desidera un giorno ritornare in Italia per dare il
suo contributo come ricercatore?
“Il contributo all’Italia lo continuerò a
dare ogni volta che ne avrò l’occasione. Ad esempio, con una lezione, un
seminario, etc. Ho diversi amici nelle università Italiane
con cui sono in
stretto contatto, ed e’ un piacere lavorare con loro”.
Quanto le manca la
sua terra…
“Certo, l’Italia mi manca. Ci sono alcuni
valori che sono propri della nostra terra, e difficilmente si ritrovano in
altri luoghi. Mi sposerò il prossimo anno, proprio nella terra dei miei
genitori. Vengo in Italia ogni volta che posso. Durante le feste la si sente di
più la lontananza, la mancanza del calore della famiglia. Purtroppo, per
diversi anni non sono riuscito a passare il Natale con i miei genitori, e
quindi quest’anno mi sono promesso di rientrare per le festività Natalizie”.
I genitori di Nando: Anna Ferrillo e Biagio Fioretto (ferroviere assunto a Foggia: da alcuni anni si è trasferito a Napoli, dove svolge il lavoro di capotreno. Abita a Calvizzano) |