Inaspettatamente Grasso entra nell’elenco dei sindaci di Calvizzano


Una doppia fatalità fa entrare Lorenzo Grasso, vicesindaco con funzioni di sindaco,  nella storia di coloro che hanno governato la città. Ad aprile 2014, infatti, entra in Consiglio comunale come primo dei non eletti per la morte dell’assessore Cristofaro Agliata, poi, in seguito alla dipartita di Salatiello, indossa la fascia di Primo cittadino. Un  guinness che non avrebbe mai voluto raggiungere.  
Mai e poi mai avrei pensato – disse Grasso il giorno della surroga  – di entrare in Consiglio comunale, in seguito a un evento così particolare come la morte del consigliere Agliata, al quale ero legato da un’amicizia che risale fin dai tempi della comune militanza nel partito socialista. Adesso, prima di poter dare il mio contributo da consigliere comunale, ho bisogno di un po’ di tempo, essendo ancora frastornato da quello che  è improvvisamente accaduto”.
Lorenzo Grasso, classe 1955, maresciallo dei carabinieri in pensione (ha avuto anche esperienze imprenditoriali nel campo delle attività di sicurezza dei supermercati), sposato, tre figli (un maschio e due femmine, tra cui Luisana, fondatrice della squadra di calcio femminile ex Woman Calvizzano) entra in politica nel 1988, candidandosi col Psi (era esponente dell’area Di Donato), viene eletto consigliere comunale e assurge al ruolo di assessore alla Viabilità nella giunta Ruggiero (ex sindaco socialista di Calvizzano deceduto alcuni anni fa). Nel ‘93 si candida nella Lista Migliaccio, ma risulta il primo dei non eletti; si ricandida nel 2003 con Granata, ma non riesce ad entrare in Consiglio comunale. Nel 2008 decide di non scendere nell’agone elettorale, ma appoggia Antonio Ferrillo che, nel 2009, lo fa nominare componente del consiglio di amministrazione del consorzio cimiteriale Mugnano-Calvizzano (all’epoca percepiva un emolumento di circa 700 euro lordi mensili). Nel 2013 decide di scendere di nuovo in campo e si candida nella lista Salatiello: anche questa volta, però, è il primo dei non eletti, ma entra in consiglio comunale in seguito alla dipartita dell’assessore Cristofaro Agliata e poi, nell’ultimo rimpasto di giunta di gennaio 2017 Salatiello lo nomina assessore e vice sindaco, in quanto uomo di esperienza. Stando, però, ad indiscrezioni trapelate in quel periodo, Salatiello scelse tale soluzione per evitare rotture all’interno della maggioranza, in quanto alcuni consiglieri pare avessero posto il veto alla nomina a vicesindaco dell’assessora Maria Luisa Ferrigno. Salatiello assegna a Grasso obiettivi abbastanza impegnativi tra cui quello di curare gli espropri sia per la realizzazione di alcune opere pubbliche previste nel 2017 (poi spostate al 2018), tra cui una piazza in via Aldo Moro e una zona attrezzata  davanti al complesso “La Pineta 75” sia per l’allargamento di via Caduti di Superga, la strada che conduce al Palazzetto dello Sport e all’ex campo di calcio. Un altro compito assegnatogli è quello di curare gli espropri di via San Pietro per allargamento e realizzazione ex novo della strada che porta all’isola ecologica. Ha inoltre l’incarico di curare le modalità organizzative per la stipula dei rogiti per coloro che intendono aderire alla procedura della trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, deve portare a termine la questione delle strisce blu (parcheggi a pagamento), il piano di segnalamento stradale e la videosorveglianza del territorio. Nessuno degli obiettivi menzionati, finora è stato ancora raggiunto. Grasso, da consigliere comunale, si è occupato della realizzazione del mercato rionale di via Aldo Moro (attivato e poi scomparso) ed è stato presidente della Commissione toponomastica, svolgendo un ottimo lavoro che, però, non si è più concretizzato. Ora, in seguito al decesso di Salatiello, svolge le funzioni di sindaco e ha l’arduo compito di continuare fino al termine della consiliatura l’azione amministrativa dell’indimenticato Primo cittadino. Grasso aprì pure una sede locale  dell’associazione Nazionale Carabinieri (di cui era anche presidente) spostatasi da alcuni anni a Marano. E’ simpatizzante del Movimento neo borbonico “Sud libero per la nazione” e si è battuto per intitolare a Carlo di Borbone il tratto calvizzanese della strada che costeggia l’Alveo Camaldoli. Sua la gaffe, poi rientrata, sugli orientamenti omosessuali di Francesco Caracciolo, uno degli eroi della Rivoluzione partenopea, considerato da Grasso un traditore. Il neo capo dell’amministrazione comunale è persona molto educata e sa curare bene le pubbliche relazioni: con noi di calvizzanoweb è sempre stato cortese e gentile e non si è mai sottratto al dialogo. Gli auguriamo un proficuo lavoro.     



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