A
cura di Enzo Salatiello
A
proposito dei roghi dei rifiuti e di quello che in questi giorni sta devastando
il Parco Nazionale del Vesuvio, bene
protetto dall’UNESCO, desidero sottoporre i lettori del blog un mio ragionamento
L’attuale
legge che regolamenta questi eventi è la: LEGGE
22 maggio 2015, n. 68. Riporto l’Art. 452 BIS: “È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro
10.000 a euro 100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un
deterioramento significativi e misurabili del suolo o del sottosuolo;… poi
continua, ma la parola che mi ha fatto sorridere (si fa per dire) è
“significativi”, ma come? A parte il fatto che una pena di 2 anni fino a 6, a un
balordo che viene mandato a fare una cosa simile non gliene può fregar de meno!
Perché con 2 anni, non si aprono neanche le porte del carcere e se dovesse
andarci, in una maniera o nell’altra ne uscirebbe prima. Ma che significa “significativi e misurabili”? Sappiamo
che le leggi non si fanno a proprio piacimento a favore della pubblica opinione
ma devono esprimere nel rispetto della Costituzione il principio di equità e
applicabilità delle stesse oltre che della loro copertura finanziaria. Equità
nei confronti del reato o del cittadino reo? Nel primo caso sarebbe meglio
perché se ti becco a bruciare preziosi ettari di bosco io non ti posso dare da
2 a 6 anni o un’ammenda. Tanto più che nella grande maggioranza dei casi chi
commette questi delitti chi non ha nulla da perdere. Nel secondo caso, un
cittadino che commette tale scempio conserva ancora tutti i diritti degli
altri. Direi di si, ma il reato dovrebbe divenire “speciale” e passare da “Inquinamento ambientale” a “OMICIDIO AMBIENTALE”, perché così
potremmo giudicare con più efficacia il reo. Se distruggi un intero bosco,
ammazzi anche decine di animali, insetti, uccelli e piante che dovevano dare
nutrimento e protezione a questi. Quindi, non solo devastazione di un ambiente
che non tornerà più come era se non tra 15 o 20 anni minimo, a volte vanno
in fumo alberi di 2 o 3 secoli di vita.
Uccidere animali è per me un “ANIMALICIDIO”,
termine più che appropriato. Le conseguenze di un incendio doloso, prelude ad
alluvioni e smottamenti, anche il terreno cambia struttura, senza animali,
senza una vegetazione equilibrata tutto si altera. In sintesi c’è l’omicidio
della Terra e della Natura, degli animali, la condanna per gli anni a venire a
una vita desolata e malata di quel territorio e la condanna economica che
colpisce tutti quelli che interagiscono su quel territorio. Per quanto mi
riguarda, ce n’è abbastanza per incriminare il balordo e il suo mandante per “Omicidio
plurimo aggravato ambientale”. Le pene dovrebbero essere previste senza
sanzioni economiche (fai pagare 10mila o 100mila euro a uno che ha creato
miliardi di euro di danni?) ma un ergastolo senza sconti, senza riduzioni,
senza nessuna attenuante, da scontarsi non a marcire in una cella ma, a
lavorare nei terreni devastati, zappare, arare, curare, ecc. Tutto quello che è
necessario lo si faccia fare al reo per tutto il resto della sua vita,
garantendogli assistenza sanitaria e tutto il resto. Questa la mia proposta. Il
Parco Nazionale del Vesuvio non ce lo restituirà nessuno. Ma almeno lo Stato
faccia vedere che fa sul serio! Anche se su 32 elicotteri, 28 sono rimasti a
terra! Austerity! È la parola magica! Solo per parlare alla sfera della
repressione del crimine, poi se volessimo discutere della prevenzione, dovremmo
parlare in modo più appropriato della scuola italiana e dei bambini che
costituiscono il TARGET di questa azione, i giovani sono già troppo in là con
le loro personalità. Bisogna lavorare sui bambini. In Germania (non posso
mandare una foto che feci perché ve ne sono) vanno fuori una volta a settimana
insieme a un poliziotto per apprendere il comportamento stradale di veicoli e
pedoni. Risultato? Anche i cani aspettano il semaforo.